In Portogallo è possibile avere una casa per la vita senza comprare, almeno legalmente. Il governo socialista di António Costa, rieletto primo ministro del Paese, ha approvato a fine della precedente legislatura una misura che stabilisce contratti di abitazione a vita per rispondere all’aumento degli affitti e delle case in vendita. Quello che bisogna fare è pagare una quota iniziale compresa tra il 10% e il 20% del prezzo medio della casa e l’affitto viene aggiornato ogni anno in base all'inflazione corrente. La misura è in vigore dallo scorso 9 gennaio.
Questa misura è stata annunciata come alternativa alla proprietà o all’affitto, in un momento in cui nel mercato portoghese i prezzi delle case sono in aumento sia per comprare che per affittare e manca l’offerta. Si tratta di una proposta contenuta in un più ampio pacchetto esecutivo di sinistra volto a facilitare l’accesso delle famiglie ad alloggi a prezzi accessibili.
Ma l’idea non piace a tutti i proprietari e inquilini. I proprietari ritengono che la legge sia “di scarsa utilità”, secondo il presidente dell’Associazione di proprietari di Lisbona (ALP), Luís Menezes Leitão. Gli inquilini, rappresentati da Romão Lavadinho, presidente dell’Associazione di inquilini di Lisbona (AIL), parlano di una soluzione che rimane a metà.
A mettere in dubbio il successo della misura è anche Marcelo Rebelo de Sousa. Il presidente della Repubblica ha promulgato la legge, ma ha affermato di avere “dubbi sul successo atteso della nuova legge e sugli effetti collaterali della definizione di residente”.
Come funzionano questi contratti di locazione abitativa?
Ecco una breve guida per spiegare ciò che è in gioco in Portogallo.
La nuova legge consente agli inquilini, attraverso un contratto di libero mercato, di vivere permanentemente e per tutta la vita in una casa pagando al proprietario una quota iniziale e un canone mensile (il solito affitto), aggiornati annualmente in base all’inflazione.
La quota iniziale è stabilita tra inquilino e proprietario e deve essere compresa tra il 10% e il 20% del valore medio di mercato della casa, a seconda della posizione e delle dimensioni. Questo valore medio viene calcolato in base all’indicatore del prezzo di vendita per metro quadrato (m2) pubblicato dall’Istituto nazionale di statistica portoghese.
Con la nuova misura, l’inquilino ha il diritto di risiedere per tutta la vita nella casa, a cui può liberamente rinunciare in qualsiasi momento, restituendo in tutto o in parte la garanzia pagata al proprietario.
Durante i primi 10 anni del contratto, l’inquilino può pagare l’intero importo della quota se decide di recedere. Dall’undicesimo anno di validità e fino al trentesimo anno, l’importo del 5% della garanzia viene detratto annualmente, a titolo di pagamento al proprietario. Pertanto, entro la fine del trentesimo anno, l’intera quota sarà stata pagata al proprietario. In qualsiasi momento tra l’undicesimo e il trentesimo anno del “contratto”, il locatario ha il diritto di restituire il saldo residuo.
L’inquilino è responsabile della realizzazione e del pagamento dei costi delle ordinarie opere di conservazione, quelle straordinarie sono a carico del proprietario, nonché delle imposte. Il proprietario pagherà le tasse locali e la manutenzione degli spazi comuni.
Il proprietario della casa può ipotecare il “contratto” se ha bisogno di un prestito per pagare la garanzia, ma il proprietario deve mantenere la proprietà libera da aggravi, come i mutui.
Il proprietario può trasferire liberamente la proprietà a terzi, ma il “contratto” rimane. Il diritto però non viene trasferito dai genitori ai figli. Al contrario, l’inquilino non ha il diritto di trasferire l’affitto a terzi.
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