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Gap gender anche nell’immobiliare, le donne comprano più caro e vendono a meno
GTRES

L’equiparazione salariale è una delle disparità più evidenti nella lotta al gap gender, ma non è di certo l’unico aspetto su cui lavorare. Anche il mercato immobiliare, infatti, non è immune alla disparità: secondo il Boston Consulting Group, negli Stati Uniti, le donne pagano il 2% più degli uomini quando acquistano una casa e la vendono al 2% in meno.

Nel dettaglio, il report in questione ha usato i dati su 9 milioni di compravendite immobiliari effettuate negli Sati Uniti tra il 1991 e il 2017. I numeri hanno permesso a Paul Goldsmith-Pinkham e Kelly Shue della Yale School of Management di scoprire che, in media, le donne single pagano circa il 2% in più rispetto alle loro controparti maschili per l’acquisto di casa e vendono per il 2% in meno

Considerando che gli americani cambiano casa in media 11 volte nell’arco della loro vita, questo svantaggio può assumere proporzioni considerevoli. I ricercatori, infatti, ritengono che la donna single tipo perda ogni anno circa 1.600 dollari di ricchezza abitativa. Questo perché le donne risultano più propense ad accettare prezzi inferiori per la vendita o a pagare di più per l'acquisto di una casa, come se non volessero intraprendere una possibile trattativa.

Come si legge nel report del Boston Consulting Group: “Le donne sono meno disposte a contrattare e a tirare sul prezzo delle abitazioni al momento dell'acquisto e, al tempo stesso, tendono a sottovalutare la abitazione che intendono mettere in vendita, con il risultato che la vendono ad un prezzo inferiore”.

Tuttavia, gli autori hanno sottolineato che ciò non significa sempre che le donne siano poco abili e disposte a negoziare. Al contrario può evidenziare una certa tendenza alla discriminazione nelle fasi della messa in vendita e contrattazione che, a conti fatti, gioca un ruolo determinante. In sostanza, le donne soffrono il pregiudizio e per questo sono considerate dai venditori uomini pessime venditrici.

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