Per gli affitti dei negozi è crisi. L'emergenza coronavirus ha messo a dura prova anche il retail a livello globale.
Un articolo di Milano Finanza ha riportato la situazione in vari Paesi del mondo. A partire dalla Cina. Nel Paese asiatico, il primo a finire in ginocchio a causa del coronavirus, si legge che "ci si affida alla collaborazione e al buonsenso tra le controparti". E, a quanto pare, ci sono stati casi in cui gli stessi proprietari hanno proposto ai propri affittuari nuove condizioni.
In Europa la situazione cambia da Paese a Paese. In Germania, secondo quanto riportato, sono stati bloccati gli sfratti; in Polonia è stata imposta la rinegoziazione dei canoni; in Francia, secondo quanto indicato da Milano Finanza, "si vive in una sorta di limbo dopo una richiesta di cancellazione degli affitti avanzata da ben cinque federazioni che ruota attorno all'articolo 1218 del codice civile, che prevederebbe la causa di forza maggiore e la temporaneità dell'accadimento".
In Italia, invece, l'articolo 65, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19), ha previsto il "credito d'imposta per botteghe e negozi".
In base a quanto previsto dal decreto "Cura Italia", il credito d'imposta pari al 60% dell'ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1 è riconosciuto ai soggetti esercenti attività d'impresa.
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