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Una delle cose più sorprendenti dello scorso anno è che non c`è stata crisi bancaria in spagna. La scarsezza di capitali sta colpendo la spagna in due modi: da un lato, ha limitato la capacità dei gruppi finanziari di continuare a prestare danaro a tassi annui del 20-30% come durante gli anni del boom e, da un altro lato, detta carenza sta influendo anche nella capacità di pagare o rifinanziare i titoli con garanzia ipotecaria. Nel punto più alto del boom immobiliare, secondo la società di consulenza madrilena, analisti finanziari internazionali, le banche spagnole ottenevano fino a un 40% dei fondi di finanziamenti dall`estero, contro il 15% del periodo 2000-01. I banchieri spagnoli hanno ammesso che stavano accumulando fondi di attivo che potevano essere utilizzati come garanzia per accedere ai fondi della banca centrale di spagna (bce), se i mercati monetari avesserooperato una stretta creditizia. Secondo il professor emilio ontiveros, le banche hanno tre possibilità di difesa di fronte all`aumento di morosità: una buona capitalizzazione, accantonamenti per i crediti in mora e una grande efficienza. Oggi il numero di morosità dovrebbe triplicarsi per costringere le banche a fare degli altri accantonamenti. In periodo di vacche grasse, la banca di spagna obbligava le banche a realizzare accantonamenti "anti-ciclici". Una parte dei banefici doveva essere accantonato per coprire l`atteso incremento della mora creditizia in un ciclo di decelerazione

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