Con i tassi ai minimi storici, le rate dei mutui dovrebbero già aver regisratato sensibili cali. Recandosi in banca però il consumatore potrà verificare che le cose non stanno esattamente così e il risparmio rispetto a nove mesi fa - periodo in cui tassi hanno toccato il loro massimo - equivale a una manciata di euro. Cosa succede? consultando le statistiche periodiche pubblicate dalla banca d`Italia si scopre che il tasso medio applicato ai mutui di durata superiore ai 10 anni era salito al 5,13% a febbraio rispetto al 5,10% di gennaio nonostante il tasso della bce fosse sceso al 2% dal 2,5% di dicembre. Un lieve miglioramento si è registrato - sempre secondo bankitalia - solo a partire da marzo, quando l`indice è sceso al 5,01% a fronte di un ulteriore taglio della bce al costo del danaro. Molto più rapidi invece gli adeguamenti al contrario visto che gli interessi medi pagati dagli istituti di credito sui conti correnti delle famiglie sono calati di pari passo con gli indici di riferimento stabiliti a francoforte (dall`1,43% allo 0,91% a gennaio 2009) e lo spread, vale a dire il margine di guadagno delle banche sull`erogazione del prestito, è salito dallo 0,7 di un anno fa al 2% attuale. Per gianfranco torriero capo del centro studi abi, "oggi rastrellare capitali a medio lungo termine è diventato più costoso". Così si spiegherebbe la corsa degli spread bancari. Una situazione che potrebbe migliorare se quadro generale dell`economia dovesse dare segnali di ripresa aprendo le porte a spread più bassi
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