Forse i mutui che verranno erogati d`ora in avanti avranno importi medi più bassi rispetto al passato ed anche l`entità del finanziamento non tornerà ai livelli pre-crisi, quando si finiva per finanziare l`80% del valore e in alcuni casi anche il 100%. Ma le banche e gli operatori di settore scommettono sulla ripresa della domanda di prestiti per la casa nei prossimi mesi. Con i tassi ai minimi e l`euribor allo 0,5% il tasso variabile è divenuta un`opzione vantaggiosa. Tra l`euribor e lo spread il tasso si aggira intorno al 2% contro il 5% del tasso fisso. In soldoni, secondo le rilevazioni mutuionline, per un mutuo a 20 anni dall`importo di 100mila euro comporta una rata mensile media di 500 euro con il tasso variabile, mentre finanziare lo stesso importo con il fisso comporta un rimborso di 687 euro. Chi sceglie il variabile però deve ricordare che il costo della rata tenderà a salire appena i tassi torneranno a crescere (e questo accadrà di sicuro). Allora come fare per evitare brutte sorprese? Sono particolarmente graditi i mutui con un tetto massimo predefinito (mutuo con cap). Ogni banca propone la sua soluzione che fissa un tasso massimo oltre il quale un¿Assicurazione copre l¿Escursione quando viene oltrepassato il limite. In sostanza si tratta di una via di mezzo per chi vuole sfruttare il variabile basso, ma vuole avere più garanzie nel futuro
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