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Nel periodo 2005-2007 il Reddito disponibile delle Famiglie italiane si è concentrato, in media, per circa il 53% nelle regioni del Nord, per  il 26% circa nel Mezzogiorno e per il restante 21% nel
Centro
. Tale suddivisione è rimasta sostanzialmente invariata nel corso del triennio

Il Nord-ovest, il Centro e il Mezzogiorno hanno evidenziato una crescita media annua molto simile (intorno al 3,2%), pari a quella nazionale (3,2%). Al contrario, nel Nord-est la crescita totale è stata maggiore della media nazionale (+3,4%). 

In particolare, nel Nord-ovest, la Liguria (+3,4%) e la Lombardia (+3,3%) hanno registrato tassi di crescita superiori o uguali alla media, mentre in Piemonte (+3%) e Valle D’Aosta (+2,9%) i tassi sono risultati inferiori a quello nazionale. Nel Nord-est coesistono regioni con una crescita maggiore della media nazionale, quali l’Emilia-Romagna (+4%) e la provincia di Trento (+3,6%) e altre in cui l’aumento è risultato inferiore, come il Veneto (+3%)

Nelle regioni del Centro, Marche e Lazio hanno evidenziato valori superiori alla media nazionale annua (rispettivamente +3,4 e 3,3 %); invece, è piuttosto evidente la dinamica relativamente negativa dell’Umbria, che ha presentato la crescita più contenuta tra tutte le regioni italiane (+2,5%)

Nel Meridione, si distingue l’Abruzzo che, nei tre anni considerati, ovviamente prima del terremoto, ha registrato l’aumento più sostenuto del reddito disponibile (+3,9%), seguito immediatamente dal Molise (+3,8%); tale crescita ha compensato quella inferiore alla media di Campania (+2,7%), Sardegna (+2,8%), Calabria e Sicilia (entrambe +3%)

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