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Dopo i dati tremendi del 2009 (-20,9%), l'export italiano di beni torna a crescere a un tasso annuo medio dell’8,4% nel periodo 2010-2012, con  un picco del 10,3% quest’anno e un
Tasso medio del 7,4% nel prossimo biennio. Chi sono i nostri "migliori amici commerciali"? brasile e turchia trainano la ripresa e la cina non scherza

Il pieno recupero rispetto ai valori pre-crisi è  tuttavia  atteso  solo nel 2013, quando le nostre esportazioni raggiungeranno il valore di  395 miliardi.  Sono queste le principali previsioni del rapporto  export 2010-2014 di sace, dal titolo  qualcosa è cambiato,  che evidenzia come la crisi abbia rivoluzionato la geografia dei rischi e delle opportunità per le imprese

Vincono le eccellenze. Il made in italy ha dimostrato una buona capacità di reazione alla crisi, ma non in modo generalizzato: hanno subìto minori riduzioni di domanda e redditività le imprese che sono state in grado di attuare processi virtuosi di ristrutturazione prima del 2008, per poi far fronte alle difficoltà dei mercati tradizionali riposizionando le proprie azioni commerciali ed investimenti verso mercati a maggiore crescita

Ecco quali sono i nostri partner in crescita

Il made in italy riparte grazie a brasile e turchia (grafico)

Nello scenario competitivo internazionale, i tassi di crescita dell’export italiano
Risultano  simili  a quelli della francia e di paesi  export-led  come canada e giappone. Sono invece inferiori a quelli della germania, che beneficia del forte aumento della produttività dell’industria manifatturiera (avvenuto tra il 2002 ed il 2006), e degli stati uniti, che allo scoppio della crisi hanno puntato sull’export per ridurre il deficit della bilancia commerciale

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