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Cosa dice il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”
I dati del “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia” GTRES

E’ stato pubblicato il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, relativo al primo trimestre 2019. Vediamo quanto emerso.

Il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia” è un’indagine che riguarda l’andamento recente e le prospettive a breve termine del mercato degli immobili residenziali ed è condotta congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa e dall’Agenzia delle Entrate.

Secondo i risultati dell’indagine sul mercato delle abitazioni condotta dall’1 aprile all’8 maggio 2019 presso 1.476 agenzie, anche nel primo trimestre del 2019 non sono emerse pressioni al rialzo delle quotazioni degli immobili: il saldo fra la quota di operatori che segnalano un aumento dei prezzi di vendita e quella di coloro che ne indicano una diminuzione è rimasto negativo, pur in lieve riduzione rispetto ai tre mesi precedenti. Il margine di sconto rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ulteriormente ridotto; rimane ampio il divario fra prezzi offerti e domandati, che resta la principale causa di cessazione dell’incarico a vendere.

Nel complesso, la domanda continua a essere moderata; la quota di agenzie che segnala di aver venduto almeno un’abitazione nel trimestre gennaio-marzo è scesa per il secondo trimestre consecutivo e si è ampliato il saldo negativo fra giudizi di aumento e diminuzione dei potenziali acquirenti.

Le prospettive del mercato degli immobili per il trimestre in corso sono migliorate e si confermano ampiamente positive le attese nel medio termine.

Ma vediamo nel dettaglio cosa dice il “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, relativo al primo trimestre 2019.

Mercato delle abitazioni in Italia, i prezzi

Nel primo trimestre la quota di operatori che segnalano pressioni al ribasso è scesa al 16,0 per cento da 17,5, ma resta largamente superiore a quella di coloro che indicano un aumento delle quotazioni.

Mercato delle abitazioni in Italia, la domanda

La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile nel trimestre gennaio-marzo è diminuita per la seconda volta consecutiva (a 74,8 da 77,9 per cento), riflettendo l’andamento registrato in tutte le ripartizioni geografiche. Quasi il 90 per cento degli agenti ha venduto solo abitazioni preesistenti, mentre è scesa a meno dell’1,0 per cento la quota di operatori che ha intermediato esclusivamente immobili nuovi.

Il saldo fra giudizi di aumento e diminuzione di abitazioni invendute alla fine del primo trimestre di quest’anno si è mantenuto negativo, sui livelli prossimi a quelli di un anno prima.  Tale andamento riflette la riduzione delle giacenze di abitazioni invendute nelle aree più popolose a fronte di un aumento degli incarichi da evadere nelle aree non urbane. In queste ultime è salita al 22,2 per cento (da 18,3) anche la quota di agenti che registrano un numero inferiore di potenziali acquirenti nel primo trimestre di quest’anno rispetto al periodo precedente (sul totale nazionale, tale quota è aumentata al 20,4 per cento da 17,2).

Mercato delle abitazioni in Italia, gli incarichi a vendere

Per lo stesso periodo, il 9,7 per cento delle agenzie indica un aumento degli incarichi a vendere, dal 9,0 della scorsa rilevazione. La mancanza di proposte di acquisto a causa di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali compratori si conferma il principale motivo di cessazione dell’incarico a vendere (la percentuale è salita a 64,3 per cento da 60,7 nella precedente rilevazione). Di contro, secondo il 44,2 per cento delle agenzie la decadenza del mandato è attribuibile prevalentemente a proposte di acquisto a prezzi giudicati troppo bassi dal venditore e il 27 per cento (in aumento di quasi 5 punti percentuali rispetto alla scorsa rilevazione) all’attesa di prezzi più favorevoli.

Mercato delle abitazioni in Italia, il margine di sconto

Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore è ancora diminuito (al 9,8 dal 10,5 per cento), riflettendo l’ulteriore aumento della quota di agenzie che riportano uno sconto medio inferiore al 5 per cento, soprattutto nelle aree non urbane di tutte le ripartizioni geografiche. I tempi di vendita sono scesi lievemente al di sotto dei 7 mesi.

Mercato delle abitazioni in Italia, i mutui

Il mutuo ipotecario continua a finanziare la maggior parte degli acquisti (il 78,1 per cento) e copre il 74,1 per cento del valore dell’immobile.

Mercato delle abitazioni in Italia, i canoni di locazione

La percentuale di operatori che hanno dichiarato di aver locato almeno un immobile nel primo trimestre è scesa al 74,2 per cento (da 78,1), un livello storicamente basso. Nello stesso periodo i canoni di locazione sono risultati per lo più stabili e rimarrebbero stazionari   anche nel trimestre successivo. Il margine medio di sconto rispetto alle richieste iniziali del locatore si è ulteriormente ridotto, al 2,5 dal 2,9 per cento. Dopo aver raggiunto il 24,3 per cento nei mesi autunnali, la quota di agenzie che segnalano un calo dei nuovi incarichi a locare nel primo trimestre si è riportata sui valori prevalenti nelle più recenti rilevazioni (17,1 per cento). Resta contenuta la quota di agenzie che indicano un aumento dei nuovi mandati nel periodo di riferimento.

Mercato delle abitazioni in Italia, le attese degli agenti immobiliari

Il saldo tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle condizioni del proprio mercato di riferimento nel primo trimestre è aumentato, a 17,4 dal 9,0 per cento; le valutazioni sono migliorate in particolare fra le agenzie che operano nelle aree urbane del Nord Est, del Centro e del Sud e Isole. Nei tre mesi aprile-giugno, i nuovi incarichi a vendere aumenterebbero per il 23 per cento degli operatori, a fronte di una quota esigua (6,6 per cento) di quanti se ne attendono una riduzione. Le quotazioni immobiliari resterebbero per lo più stabili.

Anche le aspettative sull’evoluzione del mercato immobiliare nazionale nel trimestre in corso sono improntate a un maggiore ottimismo; la quota di agenzie che si attendono un peggioramento delle condizioni è scesa di 4,2 punti percentuali (a 6,1 per cento) mentre un quarto degli operatori prevede un miglioramento. Restano ampiamente positive le attese su un orizzonte di medio termine (2 anni): la situazione del mercato nazionale migliorerebbe per più di un terzo delle agenzie.

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