I prezzi sono aumentati solo per gli immobili venduti da imprese
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Nel I semestre 2019 le compravendite di fabbricati sono state 344.249
Nel I semestre del 2019 le compravendite di fabbricati sono state 344.249 Dati Statistici Notarili (DSN)

Pubblicati i Dati Statistici Notarili relativi al primo semestre del 2019 che offrono una fotografia del mercato immobiliare. Vediamo cosa è successo in particolare per quanto riguarda le compravendite.

Secondo quanto emerso nel rapporto, nel primo semestre del 2019 le compravendite di fabbricati hanno fatto registrare un segno positivo confermando la ripresa del mercato immobiliare. Nel dettaglio, nel primo semestre del 2019 le compravendite di fabbricati sono state 344.249 rispetto alle 325.047 del primo semestre 2018, corrispondente ad un aumento del 5,91%.

Il rapporto ha poi evidenziato che “ben l’88,63% dei fabbricati abitativi è stata venduto da privati, con un incremento del 4,53% per le prime case e dell’8,68% per le seconde case, mentre dalle imprese costruttrici è stato venduto il restante 11,37%, ma con una crescita rilevante: +7.70% per le prime case, +6,12% per le seconde”.

Per quanto riguarda le compravendite di fabbricati strumentali, gli scambi effettuati da imprese costituiscono il 17,06% del totale, con un +4,84% rispetto al primo semestre 2018, mentre gli scambi effettuati tra privati costituiscono l’82,94% con un +4,80.

La distribuzione regionale

Ma a livello regionale, cosa è successo? In merito, il 56,28% delle compravendite è stato effettuato al Nord e la regione nella quale vengono scambiati più immobili è sempre la Lombardia. Qui, nel primo semestre 2019, sono stati venduti 93.641, facendo registrare un aumento del 5,93% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pari al 20,69% del totale delle contrattazioni sull’intero territorio nazionale.

Seguono il Veneto con il 9.43% e il Piemonte con il 9.24%. Da notare i dati della Valle d’Aosta, che sovrasta le altre regioni per essere quella con il più alto tasso di compravendite per abitanti.

Da segnalare anche l’Abruzzo e la Calabria, dove sono stati registrati aumenti a doppia cifra rispetto al primo semestre dello scorso anno: per l’Abruzzo +14.52% e per la Calabria +9,97%. Segno meno, invece, per Basilicata (-9.97%), Puglia (-2.57%) e Umbria (-0,47).

Il rapporto ha poi evidenziato che anche nel primo semestre 2019 è stato registrato un maggiore mercato per la vendita di terreni agricoli (55.647) rispetto ai terreni edificabili (13.887), anche se questi ultimi hanno fatto registrare un aumento del 5,34%, contro un aumento di appena lo 0,17% dei terreni agricoli.

I prezzi

E sul fronte dei prezzi? A tal proposito, il rapporto ha segnalato che nel primo semestre 2019 i prezzi sono aumentati solo per gli immobili venduti da imprese (200.000 euro rispetto ai 185.288), mentre c’è stata una lieve diminuzione dei prezzi degli immobili venduti da privati (110.001 euro rispetto ai 113.000) e dei fabbricati strumentali (74.000 euro rispetto a 75.500 euro). 

Secondo quanto emerso, inoltre, la maggior parte degli scambi ha riguardato immobili che rientrano nella fascia di prezzo tra 0 e 99.999 euro (pari al 43,15%, cui corrisponde un +6,51% rispetto al I semestre 2018) e tra 100.000 e 199.999 euro (pari al 38,88%, cui corrisponde un aumento del +2,80% rispetto al I semestre 2018).

I fabbricati di valore superiore al 1.000.000 euro hanno rappresentato solo lo 0,20%, con una diminuzione del -2,71% rispetto al primo semestre 2018. Nelle fasce di prezzo inferiori a 200.000 euro rientrano l’82,03% degli acquisti di fabbricati e il 49,85% degli acquisti di terreni agricoli, mentre per i terreni edificabili il 68,26% del totale delle transazioni è inferiore ai 40.000 euro.

La rilevazione

I dati contenuti nel rapporto sono stati rilevati sull’attività notarile condotta dal Consiglio Nazionale del Notariato, attraverso un’applicazione dedicata realizzata da Notartel, la società informatica del Notariato italiano, presso tutti i notai in esercizio.

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