A livello nazionale si è registrato un aumento del 3,1% in più
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Continua il calo delle compravendite di case nelle grandi città italiane
GTRES

Se nel terzo trimestre dell'anno si registra un aumento delle compravendite, in controtendenza a quanto osservato nei primi due periodi, lo stesso non si può dire dell'andamento delle transazioni nelle otto principali città italiane. Secondo i dati dell'Omi, infatti, nei principali centri italiani c'è un calo pari all'11,1%

Napoli rappresenta l’unica eccezione riportandosi, anche se di poco, in campo positivo, +0,2% da quel -35,8% che nel secondo trimestre era stato il dato tendenziale peggiore tra le grandi città. Anche le altre città in realtà migliorano la tendenza, nonostante i dati ancora negativi. Ma mentre a Palermo, Roma, Genova e Torino il calo nel terzo trimestre si ridimensiona notevolmente rispetto al dato fortemente negativo rilevato nel secondo trimestre, a Milano, Bologna e soprattutto Firenze le compravendite continuano a mostrare decisi cali, ancora con tassi di variazione tendenziale negativi a due cifre.

A partire dal 2014 c'è una generale tendenza positiva delle otto città,  con poche eccezioni limitate a singoli dati trimestrali, che raggiunge l’apice intorno al 2016 per poi essere seguita da una fase di progressivo rallentamento fino alla ripida svolta in negativo nei primi due trimestri del 2020, a cui fa seguito, nell’ultima rilevazione, una nuova tendenza di parziale recupero.

Continua il calo delle compravendite di case nelle grandi città italiane
Agenzia delle Entrate

In termini di superficie compravenduta, i dati sono analoghi ai livelli di volumi delle transazioni. Da segnalare il dato di Napoli che sotto questo aspetto registra, al pari delle altre grandi città, un dato negativo in quanto a superficie totale di abitazioni compravendute (-2,9%).  Per quanto riguarda le classi dimensionali si registra un calo analogo in tutte le classi in termini aggregati, ma ben diversa risulta la distribuzione delle perdite nelle singole città: a Firenze e Bologna la tendenza negativa è accentuata nelle due classi estreme (fino a 50 m2 e oltre 145 m2 ); a Genova, per le unità immobiliari di piccolo taglio si registra una variazione positiva (+13,3%), come anche a Torino, per la classe da 115 m2 a 145 m2 (+0,9%).

 

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