Milano (4.891 euro/m2) è il capoluogo con i valori immobiliari più elevati
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Prezzi case novembre
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I prezzi delle case usate sono in crescita a novembre in Italia, con un incremento pari all’1% rispetto al mese scorso, per una richiesta media di 1.833 euro/m2. Considerando la variazione anno su anno, i prezzi sono aumentati dell’1,1% rispetto al 2021, secondo l'ultimo indice dei prezzi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.

Regioni

I mercati regionali vedono 14 macroaree in trend positivo contro sei che evidenziano variazioni negative a novembre. I maggiori rialzi spettano a Lombardia (1,6%), Campania (1,3%), Trentino-Alto Adige e Lazio (entrambe raggiungono l’1,2%). Aumenti in altre dieci regioni, inferiori alla media nazionale, compresi tra lo 0,8% della Puglia e lo 0,1% della Valle d’Aosta. All’opposto, i maggiori indici di ribasso toccano Molise (-0,7%), Calabria (-0,5%) e Umbria (-0,4%).
Cali marginali anche in Basilicata (0,3%), Sardegna e Liguria (-0,2%).

La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.690 euro. La seguono Valle d’Aosta (2.601 euro/m²), Liguria (2.488 euro/m²) e Toscana (2.365 euro/m²). Prezzi superiori alla media italiana anche per Lazio (2.162 euro/m2) e Lombardia (2.080 euro/m2). Il resto delle (14) regioni, vanno dai 1.769 euro dell’Emilia-Romagna agli 855 euro del Molise, la regione più economica per l’acquisto di un’abitazione.

Province

Nelle 106 province monitorate si evidenzia una tendenza contrastata: 6 sono le aree rimaste stabili rispetto a ottobre, 52 quelle in rialzo, mentre 48 segnano un andamento negativo.

Le province in terreno positivo sono trainate da Vercelli (2,8%), Belluno e Udine rispettivamente con incrementi del 2,7% e del 2,1%. Altre 49 province evidenziano rialzi compresi tra l’1,9% di Frosinone e lo 0,1% di Caserta.  Le province i cui prezzi hanno subito i maggiori ribassi sono Trieste (-3,6%), Isernia (-2,9%) e Gorizia (-1,6%). Alle loro spalle, 45 province presentano cali compresi tra il -1,5% di Enna e il -0,1% di Vibo Valentia.

Per quanto riguarda le principali piazze immobiliari italiane, in rialzo Milano e Bologna (1,4%), Torino (1,1%), Napoli (0,9%), Roma (0,5%), Palermo (0,2%). Scendono Genova (-0,1%) e Venezia (-0,4%).

Sul fronte dei prezzi, la provincia italiana più cara si conferma anche questo mese Bolzano con i suoi 4.383 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.250 euro/m²) e Savona (3.119 euro/m²).  Valori superiori alla media italiana in altre 26 aree provinciali compresi tra i 3.066 euro di Lucca ed i 1.928 euro di Siena. Di contro, i mercati più economici sono Biella (606 euro/m²), Caltanissetta (685 euro/m2) e Isernia (693 euro/m2).

 Capoluoghi

La tendenza cittadina dei prezzi dell’usato vede una lieve prevalenza di aree in ripresa, sono 52 nel mese di novembre, trainate da Ragusa (5,4%), Vercelli (2,9%) e Cuneo (2,7%).
Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, i rialzi maggiori spettano a Genova (1,3) e Napoli (1,1%), seguite da Torino (0,4%) e Roma (0,2%). Firenze presenta gli stessi prezzi di ottobre, in calo Milano (-0,7%) e Venezia (-1,7%). Scorrendo la tabella verso il fondo della graduatoria troviamo ed Enna (-1,6%), Asti (-1,7%) e Pordenone (-2,4%).

Milano (4.891 euro/m2) si conferma anche a novembre la città più cara dove acquistare casa, seguita da Bolzano (4.475 euro/m2) e Venezia (4.423 euro/m2). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 35 capoluoghi compresi tra Firenze (4.007 euro/m2) e Bari (1.836 euro/m2).
Di contro, Biella (678 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Ragusa (810 euro/m²) e Vibo Valentia (859 euro/m²).

Nota metodologica

A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).  

Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d'asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell'evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato. Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista.

Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/

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