Il bagno è certamente tra le stanze più utilizzate di ogni casa, ma a causa dell'umidità che si genera al suo interno può essere un ambiente florido per la creazione della muffa. Ma quando si forma, la muffa nella doccia è pericolosa? Fondamentalmente questo fungo può causare problemi respiratori, reazioni allergiche e altri disturbi, per questo bisogna stare attenti ad evitare che si crei.
Quando la muffa nella doccia è pericolosa?
Le docce di casa nostra sono luoghi perfetti per la crescita della muffa poiché questa prospera in ambienti umidi con scarsa ventilazione. La muffa necessita infatti di adeguata umidità, ossigeno, cibo e temperatura giusta: in queste condizioni, la muffa crescerà e si riprodurrà rilasciando spore, che sono cellule microscopiche che agiscono come semi.
Quando le muffe diventano pericolose dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di muffa, lo stato di salute della persona coinvolta e l'esposizione prolungata. In generale, le muffe possono essere dannose quando producono micotossine, sottoprodotti chimici che possono causare una risposta tossica nell'uomo e negli animali.
Ci sono tre tipi principali di muffe: allergiche, patogene e tossiche. Le muffe allergiche possono peggiorare le condizioni delle persone con allergie preesistenti. Le muffe patogene possono causare infezioni nelle persone con sistemi immunitari compromessi. Le muffe tossiche, invece, possono essere dannose per tutti gli esseri umani e gli animali che ne vengono a contatto, indipendentemente dallo stato di salute.
Le muffe proliferano in ambienti umidi, come i bagni, e possono crescere su una varietà di superfici, tra cui quelle della doccia. Quando le spore di muffa si depositano in queste aree, trovano condizioni favorevoli per crescere e nutrirsi, dando vita a macchie sfocate di diverso colore.
In generale possiamo stare attenti ai diversi colori della muffa nella doccia che mettono in pericolo la salute:
- Muffa verde: cresce facilmente anche a basse temperature e richiede poca umidità per diffondersi, causando problemi respiratori. In determinati casi può causare una grave infiammazione alle vie respiratorie, infestando facilmente le abitazioni.
- Muffa marrone/grigia: si diffonde rapidamente e provoca irritazioni, infiammazioni e sensibilizzazioni della pelle, degli occhi e delle mucose. In alcuni casi può causare gravi problemi respiratori, soprattutto nelle persone vulnerabili.
- Muffa viola/rosa: rilascia micotossine pericolose e può causare effetti mutageni e cancerogeni, mettendo a rischio la salute delle persone.
- Muffa nera: è una delle più pericolose, può causare malattie gravi come perdita di memoria, collasso respiratorio ed emorragia polmonare, soprattutto in ambienti molto umidi.
L'esposizione alle muffe e all'umidità domestica è stata ampiamente correlata a un aumento dei sintomi respiratori, come l'asma e la compromissione della funzione respiratoria. Questo è particolarmente significativo per i bambini, poiché studi condotti su bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni hanno dimostrato una relazione positiva tra la presenza visibile di muffa in casa e la manifestazione di tosse sia di giorno che di notte.
Le categorie di persone più vulnerabili alle infezioni da muffa includono gli asmatici, gli allergici, coloro i quali soffrono di problemi respiratori e gli individui immunodepressi.
I sintomi delle infezioni da muffa
Esistono sintomi comuni dopo l'esposizione alla muffa nella doccia, che sono:
- Congestione nasale.
- Irritazioni agli occhi o alla pelle.
- Difficoltà respiratorie.
- Affanno o difficoltà nel respirare (soprattutto nelle persone allergiche alle muffe).
- Infezioni polmonari (soprattutto nelle persone con sistema immunitario compromesso o patologie polmonari croniche).
Anche con solo uno di questi sintomi e in presenza di muffa in casa, è consigliabile consultare il proprio medico per valutare eventuali misure necessarie a tutelare la propria salute.
La muffa rosa è pericolosa?
A volte, le muffe di colore rosa o viola possono presentare una superficie visibile ricoperta da uno strato simile a una barba cotonosa. Le micotossine emesse da queste varianti sono estremamente pericolose e possono diffondersi nell'ambiente insieme alla polvere e alle spore.
Non bisogna mai minimizzare la serietà di queste situazioni: alcune di esse potrebbero anche avere effetti mutageni e cancerogeni. Questi tipi di muffe sono spesso presenti in bagni e camere da letto, oltre che su pareti e soffitti, poiché in tali ambienti l'umidità può essere significativa. Il consiglio per proteggersi da queste muffe è di mantenere costantemente monitorato il livello di umidità interno, 24 ore su 24. Nel caso della doccia, dunque, meglio cercare di far circolare l'aria il più possibile.
I sintomi della muffa nera tossica
La muffa Stachybotrys Chartarum o muffa nera tossica è una delle muffe più tossiche in assoluto: è molto diffusa negli Stati Uniti, meno in Italia, e consiste in un fungo che produce la Satratossina-H, una micotossina con effetti negativi per uomini e animali. I sintomi più comuni della muffa nera tossica sono:
- Asma: l'inalazione delle spore della muffa nera può portare al contatto con diverse parti del nostro organismo, come il naso, la gola e gli organi interni come i polmoni e i bronchi. Ciò può generare sintomi come l'asma o sintomi simili, come il respiro sibilante, la tosse o la dispnea.
- Bronchite: l'esposizione frequente alla muffa nera può causare danni significativi al nostro sistema respiratorio, incluso l'infiammazione delle mucose dei bronchi, nota come bronchite.
- Mal di gola: l'inalazione delle spore di muffa nera può anche infiammare la gola.
- Polmonite: un'altra possibile conseguenza è l'infiammazione degli alveoli polmonari, che si riempiono di liquido, compromettendo la normale respirazione.
- Irritazione agli occhi ed eruzioni cutanee: oltre ad interessare il sistema respiratorio, le spore della muffa nera possono causare arrossamenti, fastidi ed eritemi alla pelle e agli occhi.
Se si sospetta di essere stati esposti alla muffa nera tossica o si manifestano sintomi correlati, è importante consultare un medico il prima possibile, nonché identificare e rimuovere la fonte della muffa per prevenire ulteriori esposizioni e problemi di salute.
Muffa in bagno: come eliminarla
Una volta compresi tutti i rischi legati alla presenza di muffe per la salute, diventa fondamentale capire come risolvere questo problema quando lo si ha nel bagno.
Innanzitutto bisogna tenere a mente che se ci si trova di fronte alla necessità di pulire aree in cui la muffa si estende su una superficie superiore ai 50 cm2, è consigliabile rivolgersi a uno specialista. Per superfici più piccole, invece, si possono utilizzare prodotti come aceto, alcool denaturato, perossido di idrogeno o detergenti specifici per la muffa, con o senza cloro. Anche l'alcool puro può essere un rimedio ecologico efficace contro la muffa.
Nel caso in cui il silicone utilizzato per sigillare le fughe del bagno sia stato attaccato dalla muffa, è necessario rimuoverlo completamente, poiché la muffa si diffonde rapidamente sulle superfici morbide. Pertanto, non è consigliabile applicare nuovo silicone sopra quello contaminato, ma è preferibile sostituire completamente le fughe con silicone nuovo. È importante sempre utilizzare guanti in gomma, una mascherina e occhiali di sicurezza durante la rimozione della muffa. Se ci sono mobili, arredi o asciugamani contaminati, è consigliabile smaltirli direttamente.
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