Per i cosiddetti incapienti, ovvero coloro che guadagnano meno di 8mila euro lordi l'anno e non pagano le tasse, il bonus in busta paga sarà di 40/50 euro al mese. È questo l'altro aspetto del decreto legge sugli sgravi irpef che domani si discuterà in consiglio dei ministri e che chiarirà da dove arriveranno gli 80 euro promessi dal presidente del consiglio Matteo renzi a chi guadagna meno di 1.500 euro e paga le tasse
Tra le ipotesi in esame c'è il taglio delle spese detraibili - spese sanitarie, spese funebri, polizze vita, interessi sui mutui, spese scolastiche, eccetera - per chi ha redditi superiori ai 55mila euro. A quanto pare, sono state smentite le ipotesi di intervento sulle detrazioni
L'obiettivo del governo è quello di assicurare uno sconto irpef di 80 euro al mese ai lavoratori dipendenti con redditi sotto i 28mila euro. Il bonus arriverà, in misura ridotta, anche agli incapienti. Come? grazie soprattutto a una stretta degli oneri detraibili. E poi grazie anche a un taglio degli stipendi esteso dai dirigenti pubblici anche a magistrati, alte gerarchie militari e professori universitari. Queste alcune delle misure previste. Nel complesso un'operazione non proprio semplice, ma renzi è fiducioso e tramite twitter ha fatto sapere: "dicevano che era una televendita, poi che non c'erano le coperture. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?"
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