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È stato un anno difficile per chi ha dovuto far fronte alle rate del mutuo. Per buona parte del 2008 l`euribor a tre mesi, quello con cui vengono indicizzati i prestiti a tasso variabile, ha vissuto continui rialzi raggiungendo il suo picco massimo a ottobre, a quota 5,339%, per poi scendere sotto la soglia del 4% dopo i tagli decisi (1,75 punti percentuali in soli due mesi) dalla banca centrale europea (bce) per far fronte alla crisi finanziaria, divenuta crisi bancaria. Adesso i risparmiatori attendono l`effetto del calo dell`euribor che dovrebbe alleviare le sofferenze patite quest`anno dalle famiglie, messe spalle al muro dal continuo aumento del costo delle rate. Lo stock di debito delle famiglie italiane era infatti aumentato del 2,3% a luglio scorso rispetto all`anno precedente e del 32% rispetto a 4 anni fa, secondo i dati del supplemento al bollettino statistico di bankitalia. Sarebbero circa 3,2 milioni le famiglie a rischio di insolvenza secondo adusbef, mentre i pignoramenti sono aumentati del 20%

In questo quadro si inserisce la convenzione abi-ministero dell`economia per la rinegoziazione del mutuo, misura tesa a salvaguardare i risparmiatori. Tuttavia il sollievo immediato garantito da tale provvedimento va inquadrato nell`allungamento della durata del mutuo in relazione alle oscillazioni future dei tassi. Proprio tale estensione del periodo di esposizione alle rate del mutuo per via del montante cumulato, difficilmente smaltibile nel corso del piano di ammortamento, desta forti perplessità. Meglio il meccanismo della surroga (portabilità a costo zero per il risparmiatore) introdotta dal decreto bersani, tuttavia completamente disattesa dalle banche

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