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A Bolzano si vive meglio, a Reggio Calabria peggio. E’ quel che emerge dall’edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nelle province italiane. Il capoluogo dell’omonima provincia autonoma in Trentino-Alto Adige si è aggiudicato il primo posto della classifica, mentre l’ultimo è andato al capoluogo dell’omonima provincia in Calabria.

I buoni risultati di Bolzano

A determinare tale risultato una serie di fattori. In particolare, Bolzano è stata premiata per l’elevato tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), per la bassa percentuale di crediti in sofferenza (5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), per il livello di consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media), per l’indice di vecchiaia e la speranza di vita e per alcuni fattori relativi al tempo libero.

I cattivi risultati di Reggio Calabria

Di contro, Reggio Calabria è stata penalizzata per l’elevata quota degli impieghi a rischio (36%), il basso patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la scarsa quota di export sul Pil (meno del 2%), la bassa dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell'utenza) e il pessimo il voto di Legambiente.

Milano al secondo posto

Quel che sorprende è il secondo posto della classifica, occupato da Milano. Un risultato che il capoluogo lombardo ha conquistato soprattutto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago. Va meno bene alla Capitale. Roma, infatti, si trova al 16° posto.

Le aree tematiche della ricerca

L’indagine prende in considerazione sei aree tematiche (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero)  per un totale di 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali.

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