Il Chelsea Market è tutt’altro che un mercato. Il famoso edificio in cui sono stati prodotti i primi Oreo nel 1912 ha subito varie trasformazioni fino a diventare oggi una delle fabbriche da visitare assolutamente in uno dei quartieri più alla moda di Manhattan (New York). E Google, che ha già in affitto alcuni uffici al suo interno, presto vi aprirà la sua prossima sede. La società di tecnologia è in procinto di chiudere l’acquisto del palazzo ed è disposta a pagare 2 miliardi per diventare proprietaria del Chelsea Market.
Attualmente, Chelsea è in piena ebollizione. E’ uno dei quartieri più richiesti. Dopo Soho, ora l’interesse si è spostato su questa zona. Il mercato si trova al confine con un altro quartiere alla moda, Meatpacking District, un’area piena di macelli (da qui il nome) e magazzini per la distribuzione di carne ai ristoranti della città. La trasformazione dei quartieri si deve, in parte, alla creazione nel 2009 di High Line, un parco progettato da Zaha Hadid e costruito su una linea ferroviaria abbandonata. Con questo cambiamento, la zona si è riempita di ristoranti, alberghi e gallerie d’arte che ne hanno fatto un punto di riferimento.
Dopo anni di inattività, il Chelsea Market è stato riaperto al pubblico nel 1997. Più tardi, nel 2011, Jamestown lo ha acquistato per 790 milioni di dollari, un valore che è raddoppiato in sette anni. Ma molto prima di tutto questo, quando è stato realizzato nel 1895, questi 11.500 m2 di fabbrica ospitavano la multinazionale di biscotti Nabisco.
Google è arrivato in tempi relativamente recenti, anche se si è stabilito nel quartiere nel 2010, quando ha comprato un vecchio magazzino sull’Ottava Strada, oggi la sua sede newyorkese.
Google ha rivoluzionato la filosofia dei tradizionali luoghi di lavoro, lasciandosi alle spalle i freddi uffici per prediligere stanze in cui i dipendenti possono meditare, trovare ispirazione o rilassarsi nelle aree per il tempo libero. Non è ancora noto perché Google abbia deciso di acquistare questo edificio, ma si prevede che manterrà l’uso delle sue strutture: un mercato multidisciplinare (cibo, abbigliamento e designer emergenti) ai piani inferiori che è una chiara attrazione turistica per la città.
L’operazione porta Google più vicino a Apple, che ha un negozio in zona, e lo rende proprietario del cuore di un’area le cui rendite sono in aumento.
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