Commenti: 0

Il governo ha ripristinato il Bando periferie. L’intesa trovata con l’Anci permetterà di sbloccare i fondi per far ripartire ben 96 progetti che il Milleproroghe aveva sospeso fino al 2020.

Il governo aveva bloccato la seconda tranche (2,1 miliardi) del piano periferie, con effetti calcolati in 3,9 miliardi di cofinanziamenti. Le prime convenzioni (24) erano state firmate nella primavera del 2017, le altre 96 a fine 2017, queste ultime erano state bloccate fino al 2020.

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha spiegato: “Abbiamo convinto il governo a tornare indietro, a mettere nuovamente a disposizione le risorse, non si fermeranno né la progettazione né i lavori”.

Entrando nel dettaglio, i fondi saranno di un miliardo e 600 milioni, “e vengono solamente distribuiti nei prossimi due anni – ha continuato Decaro – ci saranno anche i rimborsi di tutte le spese sostenute. In questa maniera possiamo completare gli interventi che erano stati previsti dal bando periferie”.

La sottosegretaria Laura Castelli ha spiegato che lo stop ai fondi per le periferie era dovuto a una sentenza della Corte costituzionale, la 74 del 2018, che stabilisce che serve un’intesa con gli enti territoriali (quindi le Regioni) per assegnare i fondi e che non si può intervenire solo su richiesta del Comune.

Il governo prevedeva quindi di dirottare i fondi già stanziati in uno nuovo che serva per favorire gli investimenti delle città metropolitane, delle Province e dei Comuni, non solo per quelli che hanno partecipato al bando. Una scelta che i Comuni non appoggiavano.

Ora ci sarà anche una stretta sui controlli sulle certificazioni per i rimborsi dei pagamenti anticipati da Comuni e Città metropolitane, che avverranno su spese certificate. Eventuali risparmi rispetto alle previsioni saranno destinate a interventi di altri enti locali.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account