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Che voto diamo alle pensioni italiane? Il XII Congresso Nazionale degli Attuari, riunitosi negli scorsi giorni a Roma, ha stilato una possibile “pagella”, con tutti gli aspetti da valutare nel welfare italiano. Con l’intento di concretizzare un progetto di welfare integrato e allargato, fondato sulla collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore.

I voti delle pensioni italiane

Quando l’assegno pensionistico percepito a fine carriera lavorativa si può definire sufficiente? I professionisti impegnati nei meccanismi di calcolo previdenziale (ovvero, gli attuari) hanno risposto a questo interrogativo dando i voti al welfare italiano e stilando una vera e propria pagella.

Ecco quindi com ‘è strutturata la pagella che agli attuari assegnano alle pensioni italiane, calcolate come somma sia della pensione base che di eventuali assegni integrativi:

  • Insufficiente: riguarda le pensioni che non arrivano complessivamente a superare il 30% dell’ultima retribuzione;
  • Quasi sufficiente: quando la percentuale dell’ultimo stipendio percepito è compresa tra il 30% e il 50%.
  • Sufficiente: livello raggiunto da quegli assegni pensionistici che raggiungono una copertura tra il 50% e il 70% dell’ultimo stipendio
  • Pienamente sufficiente: è un assegno che raggiunge il 70-80% della retribuzione percepita con l’ultimo stipendio
  • Ottimo: pensioni oltre l’80% dell’ultima busta paga.

La pagella dei fondi sanitari

Allo stesso modo gli attuari hanno valutato la copertura dei fondi sanitari, andando dall’insufficienza, che corrisponde all’assenza totale di copertura sanitaria integrativa, al “quasi sufficiente” attribuito alla semplice copertura di grandi interventi e di grandi eventi morbosi, ma solo per chi ancora lavora, più la copertura della non autosufficienza (LTC-Long Term Care) sia per i lavoratori attivi sia per i pensionati. Per meritare la sufficienza occorre che le stesse coperture per grandi interventi e grandi eventi morbosi siano estese anche ai pensionati, come la LTC. Se a queste prestazioni si aggiunge la copertura dei ricoveri, il voto diventa “pienamente sufficiente”. Per ottenere il massimo, corrispondente all’ottimo in pagella, ci vogliono in più anche la copertura dell’alta diagnostica, delle visite specialistiche e delle analisi diagnostiche.

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