Mentre a Londra il prezzo delle case sta rallentando per la prima volta in un decennio, il resto del Paese sta registrando una crescita dei prezzi dell’8% dal voto sulla Brexit. Nonostante l’incertezza generata dall’uscita del Regno Unito dall’Ue, i valori delle abitazioni in grandi città come Birmingham (14,6%), Edimburgo e Manchester (entrambe con il 14%) sono cresciuti da giugno 2016, ben al di sopra di Londra (1,7%).
Il mercato immobiliare nel Regno Unito sta vivendo una certa instabilità da giugno 2016, quando con il referendum sulla Brexit la popolazione ha votato a favore dell’uscita del Paese dell’Ue. Da allora, il settore residenziale ha registrato un rallentamento dei prezzi delle case a Londra, mentre nelle altre grandi città del Paese i valori sono saliti rispetto agli ultimi due anni e mezzo.
Secondo i dati di Hometrack, da giugno 2016 il mercato immobiliare di Londra è cresciuto dell’1,7%, rispetto all’8% in media nel Regno Unito. A guidare l’aumento città come Birmingham (14,6%), Edimburgo e Manchester (entrambi con il 14%). Solo la città scozzese di Aberdeen ha registrato un calo del 7,7%. Secondo gli esperti, questa situazione si deve alle diverse condizioni per ottenere il credito in queste parti del Paese rispetto a Londra, dove tra l’altro le abitazioni sono molto più costose.
Per avere un’idea della situazione di Londra, i prezzi delle case sono aumentati dell’84% dal 2009, il che significa che un londinese ha bisogno in media di 14,5 anni di reddito per acquistare una casa. Inoltre, riuscire a risparmiare nella capitale britannica è molto difficile, poiché l’affitto è del 75% superiore alla media rispetto al resto del Regno Unito.
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