L’Italia vuole attrarre i pensionati ed è decisa a fare concorrenza a Paesi come il Portogallo e la Spagna. Vediamo in cosa consiste il nuovo regime fiscale agevolato per pensionati, a chi è rivolto e per quanto tempo.
Il nuovo regime agevolato prevede un’aliquota minima del 7% sui redditi da pensione di fonte estera e su qualsiasi altro reddito di fonte estera. E’ rivolto a chi è stato fiscalmente residente all’estero per almeno 5 anni prima del trasferimento in Italia e porta la propria residenza nelle regioni del Sud Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. E in Comuni con meno di 20mila abitanti. Il nuovo regime è previsto dal periodo di imposta 2019.
Il nuovo regime, che prevede anche l’esenzione dagli obblighi di indicazione delle attività e degli investimenti esteri nella dichiarazione dei redditi annuali e dalle imposte patrimoniali annue sugli immobili esteri e sulle attività finanziare estere, ha però una durata di soli 5 anni dal trasferimento della residenza in Italia.
Al quotidiano La Stampa, Paolo Ludovici, fondatore e partner dello Studio Ludovici & Piccone Partners, ha spiegato che “questo nuovo regime rappresenta un’opportunità per tutti i soggetti che non sono residenti in Italia da almeno 5 anni e che percepiscono redditi da pensione oltre altri redditi esteri come rendite finanziarie, affitti, e così via”. Aggiungendo che “l’effettiva convenienza deve ovviamente essere valutata caso per caso, tenendo conto della situazione patrimoniale/reddituale, del contesto familiare e dello Stato di provenienza”. Ludovici ha però anche puntualizzato che, affinché la misura possa registrare qualche risultato, sono importanti rassicurazioni sulla stabilità del sistema e servizi adeguati. Ma non solo. E’ indispensabile mettere in campo anche operatori specializzati in grado di facilitare il trasferimento della residenza e il disbrigo dei diversi adempimenti burocratici.
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