È in arrivo il primo decreto che regolerà i meccanismi per il rimborso ai risparmiatori truffati dalle banche. Ecco le ultime notizie e come funzionerà.
Per far partire la macchina dei rimborsi ci vorrà ancora un mese e mezzo, sarà la Commissione tecnica, che verrà nominata successivamente, a dettare i tempi per avviare i pagamenti dei risparmiatori che hanno subito «violazioni massive o individuali» delle regole di correttezza e trasparenza nell'acquisto di obbligazioni subordinate o anche di azioni delle banche finite in liquidazione o risoluzione (Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carife, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche).
Ma come si potrà ottenere il rimborso? La Consap, entro 20 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, aprirà un portale ad hoc con tutte le indicazioni utili per presentare la domanda. La piattaforma sarà dotata di un sistema per la ricezione e la risposta per le richieste ed entro un mese e mezzo consentirà agli utenti di presentare formale domanda accompagnata dai documenti necessari.
Una volta operativo l'intero meccanismo, interverrà un ulteriore apposito decreto a stabilire da quando partiranno i 180 giorni di tempo per la presentazione delle domande. Le procedure per gli indennizzi e i modelli per presentare domande e dichiarazioni saranno messe a punto dalla apposita commissione tecnica che sarà nominata nei prossimi giorni.
La commissione dovrà esaminare le istanze, disporre eventuale richiesta di ulteriore documentazione, verificare la sussistenza dei requisiti e delle violazioni massive che «hanno causato un pregiudizio ingiusto», stabilire i criteri generali e le linee guida «per la tipizzazione delle violazioni». In più dovrà mettere a punto un «piano di riparto» per gli indennizzi formulare relazioni periodiche sulla sua attività.
Il decreto specifica che tra le violazioni massive rientrano la vendita o il collocamento «senza l'osservanza dei presidi informativi o valutativi idonei ad assicurare la consapevolezza e l'adeguatezza dell'acquirente» rispetto al profilo di rischio o la vendita di fatto imposta insieme ad altre forme di finanziamento, o ancora la pubblicazione di «dati fuorvianti per l'investitore» da parte delle banche sulla «situazione economica, patrimoniale o finanziaria» anche connesse ad eventuali «aumenti di capitale».
Per i risparmiatori sotto la soglia dei 35mila euro di reddito o 100mila di patrimonio mobiliare (elevabile a 200mila previo ok Ue) scatteranno indennizzi sostanzialmente automatici mentre per gli altri, e in ogni caso per le microimprese, ci sarà l'esame delle violazioni da parte della commissione.
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