Le scarpe dei più affermati marchi dello sportswear non rappresentano più solo uno status, ma anche un giro d'affari
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Perché investire in sneakers non è solo una moda ma può rendere più dell’oro
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Non solo “mattone” e oro. Ormai è redditizio anche investire in sneakers. Un concetto che magari può sfuggire ai più tradizionalisti, ma che soprattutto tra i millennial sta prendendo (è proprio il caso di dirlo) sempre più piede.

Il fenomeno, partito ed “esploso” negli Stati Uniti oramai è arrivato definitivamente anche in Italia, tanto che ormai esistono anche siti di reseller italiani, il più accreditato è la versione italiana di StockX, il marketplace statunitense fondato nel 2016 che applica la formula del mercato azionario alla rivendita di sneakers.

E accomunare la logica del mercato azionario alle sneakers è stata un’intuizione fortunata, perché a ben vedere l’andamento del settore si presta alla perfezione. Secondo una ricerca di MyVoucherCodes, infatti, alcune delle scarpe hanno un valore di rivendita superiore a 60 volte il prezzo originale.

Non, solo, la stessa ricerca ha evidenziato anche che tutte le sneakers “quotate” sono aumentate di valore più dell’oro da quando sono state rilasciate. E così, un mercato nato come “moda” si è oramai affermato anche come un ottimo investimento. Qualche esempio? Le Adidas Yeezy 2 Red Octobers, vendute per 250 dollari nel 2014, ora valgono 5.655 dollari.

Passando a Nike, le Air Max 1/97 x Sean Wotherspoon (Extra Lace Set Only), lanciate nel 2018, hanno raggiunto un aumento del 432%, passando da 160 a 851 dollari. Oramai anche i marchi più esclusivi del lusso si sono lanciati in questo segmento, sino a poco fa solo ad appannaggio dello streetwear.

Tanto per dare una idea del business generato da chi sceglie di investire in sneakers, tra gli investitori di StockX, sito reseller leader al mondo, ci sono nomi altisonanti come Google, Eminem e Steve Aoki.

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