Con la sentenza 11155/19, il Tar del Lazio ha stabilito che la Cila non è sufficiente a trasformare una cantina in cucina in un immobile del centro storico. Vediamo dunque quanto specificato in tema di cambio di destinazione d’uso.
Il Tar del Lazio ha spiegato che, anche dopo lo Sblocca Italia e la manovra correttiva del 2017, la Cila non è sufficiente a trasformare una cantina in cucina in un immobile del centro storico. Questo perché, come evidenziato da Italia Oggi che ha esaminato la sentenza, secondo la nuova definizione di restauro e risanamento conservativo devono essere rispettati “gli elementi formali e strutturali che identificano l’organismo edilizio, il che è escluso quando vani accessori diventano abitabili nel fabbricato a uso residenziale”.
Nel caso in esame è stato ritenuto legittimo lo stop ai lavori da parte del Comune in seguito alla dichiarazione dell’inefficacia della comunicazione di lavori asseverata da parte del dirigente dell’ufficio.
Secondo quanto evidenziato, “il mutamento di destinazione d’uso con realizzazione di opere, deve essere inquadrato nell’ambito della ristrutturazione edilizia ‘pesante’ o ‘maggiore’ alla quale fa riferimento l’articolo 33 del testo unico per l’edilizia. E ciò perché si tratta di un elemento che qualifica la connotazione del bene immobile e risponde a precisi obiettivi di interesse pubblico, a partire dalla pianificazione territoriale”.
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