È caccia ai parlamentari che hanno richiesto il bonus partite Iva, un sussidio destinato agli autonomi in difficoltà economica a causa del covid e che è invece sarebbe andato ad aumentare le risorse di tre parlamentari italiani, a fronte di una richiesta da parte di cinque. Ma vediamo a chi spetta davvero il bonus partite Iva.
Introdotto dal decreto Cura Italia, il bonus partite Iva spetta ai liberi professionisti titolari di Partita IVA e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata e ai lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell'assicurazione obbligatoria (AGO).
Il bonus spettava anche ai snc, soci sas, soci di srl, se iscritti ad una delle gestioni speciali dell'AGO e ai lavoratori dello spettacolo e del turismo. Niente bonus, invece, per i professionisti iscritti alle casse previdenziali private, per i titolari di un rapporto di lavoro dipendente e i chi riceve un trattamento pensionistico.
L'importo del bonus partite Iva era di 600 euro a marzo e aprile poi aumentato con il decreto rilancio a 1000 euro a maggio, ma solo nel caso in cui si potesse dimostrare una perdita di un terzo del fatturato della propria attività. Non c'erano criteri di esclusione dovuti all'attività di parlamentare o amministratore pubblico.
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