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Cosa fare in caso di volo cancellato
Nel Botha da Pixabay

Ormai siamo in piena estate e per molti italiani è tempo di partire. Ma che succede se il nostro viaggio viene annullato. Vediamo cosa fare quando viene cancellato un volo nella guida degli esperti dell’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori).

Nel caso in cui il volo sia cancellato dal vettore, l’Aduc ha spiegato che sono previste regole certe e precise, anche se spesso le compagnie provino a imporre un voucher (magari anche parziale) per un acquisto successivo. Tale imposizione, però, non è prevista in alcun modo.

Invece, se il volo viene cancellato a meno di due settimane dalla partenza, oltre al rimborso del biglietto, il vettore deve versare una compensazione di 250 euro a passeggero per i voli che non superino i 1500 Km (che diventano 400 entro i 3.500 Km e 600 euro oltre questa soglia).

Tuttavia, complice la situazione sanitaria, la maggior parte dei voli prenotati quest’estate sono a corto raggio e principalmente nazionali. Ciononostante, già si sta assistendo ai primi annullamenti e, visto l’andamento dell’epidemia, non si può escludere alcuni vettori decidano che per loro sia più conveniente non far partire un volo per, magari, raggrupparne due in uno.

Per quanto riguarda invece i voli che accumulano ritardi di partenza, le regole specificano che il vettore deve prestare assistenza (informazione, pasti, eventuale albergo, telefoni a disposizione) per ritardi di almeno due ore per i voli entro 1.500 Km (tre ore tra 1.500 Km e 3.500; quattro ore sopra i 3.500 Km). Oltre le 5 ore di ritardo si può rinunciare al volo con rimborso totale.

Tuttavia, ricorda l’Aduc, esiste una sentenza della Corte di giustizia europea (402/2009) che assimila i casi di ritardo prolungato del volo con quelli di volo cancellato e prevede anche una compensazione del 50% se si accumulano tra le 3 e le 4 ore di ritardo (la compensazione è totale negli altri casi). Per calcolare i tempi, secondo la Corte, non vale il momento dell’atterraggio ma quello dell’apertura del portellone.

Quindi, se il disagio per il ritardo è stato notevole è bene valutare l’uso di questa sentenza, prima per chiedere e poi, nel caso, nell’andare in giudizio senza avvocato dal giudice di pace della propria città per importi non superiori a 1.100 euro.

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