Dalla Bce giungono nuovi segnali di apertura per un possibile taglio dei tassi di interesse già a partire da giugno, mentre i verbali della riunione di del 6 e 7 marzo del Consiglio direttivo ribadiscono che una mossa simile alla riunione della prossima settimana (11 aprile) risulta "difficile". Scopriamo quali sono le ultime indiscrezioni su una delle decisioni più attese dalle famiglie europee, oltre che dagli economisti.
Taglio dei tassi Bce, le ultime notizie
Secondo i componenti del Consiglio direttivo della Bce "se da un lato è aggio aspettare dati e elementi che giungeranno, le argomentazioni per prendere in considerazione tagli ai tassi di interesse si stanno rafforzando". Lo riportano i verbali della riunione del Consiglio che si è svolta il 6 e 7 marzo.
Al direttorio di marzo "è stato sottolineato che per la riunione di giugno il Consiglio una mole rilevante di dati e informazioni in più, specialmente per le dinamiche salariali. Invece - recita il documento pubblicato oggi dalla stessa Bce - le nuove informazioni disponibili per la riunione di aprile saranno più limitate, rendendo difficile che (il Consiglio) possa essere per allora sufficientemente fiducioso sulla sostenibilità del processo inflazionistico".
La formula ribadisce, forse in modo ancora più esplicito, indicazioni che erano state già espresse al termine del Consiglio di marzo dalla presidente, Christine Lagarde. Alla riunione i componenti del direttorio hanno "espresso una accresciuta fiducia che l'inflazione è instradata per moderarsi in maniera sostenibile verso l'obiettivo del 2% in maniera tempestiva.
I prossimi passi
Tuttavia - proseguono i verbali - pazienza e cautela restano necessarie, e servono più elementi e dati affinché il Consiglio sia sufficientemente fiducioso che il compito (di riportarla verso l'obiettivo-ndrt) sia stato raggiunto". Tutti hanno concordato con la proposta del capo economista, Philip Lane di mantenere i tassi di interesse ai livelli attuali.
Inoltre, c'è stato consenso che sarebbe (stato) prematuro discutere tagli dei tassi all'incontro. E' stato affermato che è importante andare avanti nel processo disinflazionistico e accumulare altri elementi, affinché il consiglio sia sufficientemente fiducioso che l'inflazione sia orientata a tornare all'obiettivo.
Va comunque rilevato che il documento si riferisce appunto a quasi un mese fa e non incorpora l'ultimo dato sull'inflazione, relativo a marzo in cui, secondo la stima preliminare pubblicata ieri da Eurostat, il livello medio per l'area euro ha mostrato un ulteriore calmieramento, superiore al previsto, portandosi al 2,4%.
Le previsioni di S&P
S&P prevede che la Bce taglierà i tassi tre volte nel 2024, a partire da giugno. La possibilità di ulteriori tagli dei tassi nel 2025 sembra più limitata di quanto si pensasse. Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale potrebbe raggiungere il 2,5% nel 2025, diversamente dal 2% considerato in precedenza. Lo si apprende dall'outlook economico per l'Eurozona nel secondo trimestre 2024 dell'agenzia di rating.
L'elevato costo del lavoro sta limitando la portata della disinflazione, spiega S&P che ha leggermente aumentato le previsioni relative all'inflazione portandole al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026, alla luce di una crescita elevata e prolungata dei salari in un contesto di produttività lenta.
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