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Maurizio Leo
Il viceministro Maurizio Leo Getty images

Prima abolito e poi recuperato da un decreto a firma del viceministro Maurizio Leo, il redditometro nel 2024 ha subito un ulteriore stop a mano del premier Giorgia Meloni. Dopo un confronto con Leo, infatti, il capo del governo in un video sui social ha annunciato che il nuovo decreto ministeriale sarà "sospeso" in attesa di "ulteriori approfondimenti".

Nuovo redditometro 2024 già sospeso

Il nuovo redditometro annunciato dal viceministro aveva infatti scatenato non solo l'ira delle opposizioni, ma tensioni nella stessa maggioranza. Tanto da rendere necessario un intervento della stessa premier che al termine di un confronto ha deciso di sospendere il decreto. "Nessun Grande Fratello Fiscale" sarà mai introdotto da Fratelli d'Italia, ha detto Giorgia Meloni. "Il nostro obiettivo - ha spiegato - è quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile di chi si finge nullatenente, ma gira con il Suv o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni".

Cos'è il redditometro e come funziona?

Introdotto nel 2018, ma di fatto mai veramente messo in pratica, il redditometro era tornato alla ribalta con il decreto ministeriale del 7 maggio 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, a firma del viceministro Maurizio Leo. Si tratta di uno strumento volto a verificare la disparità tra il reddito dichiarato dal contribuente e le spese effettuate con lo scopo di elaborare un reddito presunto e scovare delle possibili irregolarità.

Il nuovo redditometro sarebbe stato fondato su una metodologia elaborata grazie all'Istat e alle associazioni dei consumatori. Tra le nuove voci di spesa utilizzate dal Fisco per verificare il reddito presunto erano previste le spese per:

  • medicinali e visite mediche
  • bollette
  • mutui
  • affitti
  • telefono
  • piante e fiori
  • per mantenere un cavallo

L'analisi sarebbe partita dai redditi del 2018 tenendo conto degli elementi già presenti nell'anagrafe tributaria.

Quando scatta il controllo del redditometro?

Il controllo del redditometro scatta quando le spese del contribuente sono eccessive rispetto al reddito dichiarato. Con il redditometro, il calcolo del reddito corrispondente alla spesa sostenuta per determinati beni e servizi viene effettuato con dei coefficienti fissati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Che cos'è l'accertamento sintetico?

Con il D.M del 24 dicembre 2012 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2013) è stata attuata la disciplina del redditometro mediante l’individuazione degli elementi indicativi di capacità contributiva sulla base dei quali può essere fondata la determinazione sintetica del reddito.

Il decreto individua in dettaglio, nelle due tabelle allegate al decreto, le spese da confrontare con i redditi esposti dal contribuente per comprendere se lo stesso ha avuto un tenore di vita adeguato a quanto dichiarato. In caso di uscite che eccedano di almeno un quinto quanto dichiarato è ammessa la determinazione sintetica del reddito.

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