Dove si trova e cosa vedere nell'Isola di Grímsey, a nord dell'Islanda, con i suoi panorami mozzafiato e la sua ricchissima fauna.
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isola di grimsey
Di Steinninn - Opera propria, CC BY 4.0 / Wikimedia Commons
Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

A 40 Km dalla costa settentrionale dell'Islanda si trova una minuscola isola attraversata dal Circolo Polare Artico. Qui il sole di mezzanotte illumina notti d'estate infinite, mentre gli inverni bui regalano lo spettacolo dell’aurora boreale. Gli abitanti non sono solo persone, ma anche milioni di uccelli marini che ne reclamano il dominio. Ecco, allora, dove si trova e com'è l’Isola di Grímsey, un luogo di contrasti estremi dotato di un fascino davvero unico.

Dove si trova Grímsey, nel cuore dell'Oceano Atlantico

Grímsey si trova nel cuore dell'Oceano Atlantico settentrionale, nella regione di Norðurland eystra, ed è l'insediamento abitato più settentrionale dell'intera Islanda. La terraferma islandese dista 40 km a sud.

Questa posizione remota, mitigata dalla calda Corrente del Golfo, crea un clima di tundra temperato: le temperature medie annue sono intorno ai 4°C, con estati fresche che raramente superano i 12°C e inverni miti con temperature intorno a -1°C. Anche a Grímsey come nella maggior parte dell'Islanda non ci sono alberi a causa dei venti costanti, ma i suoi prati erbosi si estendono su altipiani ondulati, interrotti da scogliere che si affacciano a strapiombo sull'oceano.

Dal punto di vista amministrativo, dal 2009 Grímsey fa parte del comune di Akureyri, la seconda città islandese: un'unione che ha preservato la sua autonomia culturale pur integrandola in una rete più ampia. Questa collocazione la rende un portale verso l'Artico: qui il confine tra le stagioni si dissolve, in un ciclo di luce e oscurità estreme.

Una pulcinella di mare sull'Isola di Grímsey
Unsplash

Come arrivare a Grímsey in Islanda

Per raggiungere l’Isola di Grímsey si può prendere un volo da Akureyri con la compagnia Norlandair, che opera un breve tragitto di 30 minuti. Questi voli partono quotidianamente in estate e 3 volte a settimana in inverno. È essenziale prenotare in anticipo, data la disponibilità limitata.

In alternativa c'è il traghetto da Dalvík che offre un viaggio di 3 ore attraverso il mare, con partenze 3 volte a settimana in estate. Operato da Sæfari, accoglie fino a 50 passeggeri e veicoli, permettendo di ammirare cetacei e scogliere da lontano. Il moto ondoso può rendere l'esperienza sconsigliata per chi soffre il mal di mare.

Per chi opta per il viaggio in aereo, Akureyri è raggiungibile da Reykjavík in 45 minuti di aereo o 5 ore di bus. Il traghetto parte invece da un porto collegato a Akureyri da un servizio di navetta. Entrambe le opzioni includono l'opportunità di ottenere un certificato di attraversamento del Circolo Polare Artico, timbrato dal capitano o pilota, un souvenir speciale per chi varca questa linea immaginaria.

Grímsey, l'isola degli uccelli marini

L’uomo è un semplice ospite sull’Isola di Grímsey, dominata da colonie di uccelli marini che superano le 50.000 unità per ogni abitante umano. Queste creature trasformano le scogliere basaltiche in metropoli in fermento, con un coro incessante di richiami che riempie l'aria dall'alba al tramonto.

Le pulcinelle di mare, con i loro becchi variopinti, sono le star indiscusse di questo spettacolo: nidificano in tane scavate nei pendii erbosi, emergendo in estate per pescare aringhe e krill. Non meno imponenti, le sterne artiche pattugliano i cieli con picchiate aggressive per difendere i nidi, rischiando a volte di sfiorare i visitatori con le loro ali affilate.

Gabbiani e gazze marine dominano le falesie più alte di Grímsey, sfoggiando le loro piume bianche e nere che contrastano contro il grigio delle rocce. Le velocissime urie sfrecciano poi tra le onde in cerca di pesci con cui sfamare i loro piccoli. 

Nel corso della storia questa fauna così ricca e variegata ha reso Grímsey molto ambita, come quando il re norvegese Olaf tentò invano di rivendicarla per le sue "risorse volanti". Oggi, riserva naturale protetta, l'isola invita a un birdwatching immersivo dove il silenzio è rotto solo dal frusciare delle ali.

Come il Circolo Polare Artico attraversa l'isola

Il Circolo Polare Artico entra nel territorio di Grímsey solo per 1,5 km dal punto più settentrionale, sfiorando il promontorio di Rifstangi prima di deviare. Questa posizione particolare si rispecchia anche nei cicli delle stagioni. In estate, durante il solstizio, il sole lambisce l'orizzonte a mezzanotte senza calare, tingendo il cielo di arancione e rosa nella cintura di Venere. 

Le notti bianche durano settimane, trasformando l'isola in un paesaggio di luci perpetue. In inverno, dal tardo agosto ad aprile, a Grímsey regna l'oscurità, interrotta dalle aurore boreali da ammirare in Islanda che danzano in verde smeraldo, porpora e rosso.

Dove e come vivono gli isolani di Grímsey?

Gli isolani di Grímsey, una comunità di circa 60 persone radunata nel villaggio di Sandvík, incarnano una resilienza forgiata dal mare e dal vento. Le loro case dipinte di rosso e bianco si trovano nei pressi del porto; in questo piccolo villaggio si trovano una chiesa ottocentesca, una scuola polivalente che funge da centro culturale, una biblioteca e una piscina riscaldata con vista sull'oceano.

Poiché l’isola è priva di ospedali o stazioni di polizia, ogni abitante è addestrato dalla Guardia Costiera a prestare operazioni di primo soccorso, e in caso di emergenza le comunicazioni con Akureyri rimangono sempre aperte.

La pesca rimane il pilastro dell’economia dell’isola, con barche che escono all'alba per pescare anche se sono esposte al rischio di tempeste improvvise e bottini incerti. L’unico negozio dell’area apre solo un'ora al giorno, rendendo l'arrivo dei traghetti e degli aerei un vero e proprio rituale sociale, dove merci e notizie dal continente attenuano la sensazione di isolamento. Il solstizio d'estate si celebra con falò e canti, un'eco di tradizioni vichinghe che collegano la luce alla sopravvivenza.

Fino al 1931 i contatti con l’Islanda avvenivano 2 volte l'anno e si affidavano a imbarcazioni che sfidavano le intemperie per trasportare posta e provviste; oggi si può contare su internet e cellulari, ma lo spirito comunitario persiste.

Il monumento Orbis et Globus, che dal 2017 segna il passaggio del Circolo Polare Artico dall'Isola di Grímsey
Andrii Gladii, CC BY-SA 4.0 / Wikimedia Commons

Cosa vedere e cosa fare a Grímsey e dintorni

Il principale simbolo dell’isola di Grímsey è probabilmente il faro arancione, eretto su una scogliera esposta che svetta come meta fotografica di punta e permette di osservare panorami mozzafiato, con le onde che si infrangono sulle scogliere e gli iceberg che vagano tra le acque.

I sentieri sulla costa sono ideali per fare escursioni a piedi che durano circa 4-5 ore. Nei paraggi si vedono varie colonie di uccelli: avvicinarsi alle falesie permette di osservare le pulcinelle che planano a bassa quota, mentre i tour in gommone organizzati dal porto esplorano grotte marine e consentono di avvistare megattere di passaggio.

Il monumento al Circolo Polare Artico domina l'itinerario: dal cartello originale alle scale che portano alla sfera Orbis et Globus, il percorso culmina nella consegna di un certificato ufficiale di attraversamento, un vero e proprio trofeo per i visitatori. In estate, il sole di mezzanotte invita a restare svegli a osservare il cielo, con un thermos di caffè per riscaldarsi; in inverno è caccia all’aurora boreale.

Nelle acque limpide della costa è possibile praticare snorkeling; con le spedizioni di whalewatching da Sandvík si avvistano orche e delfini, mentre le guide locali narrano leggende vichinghe. Sulla terraferma un'escursione a Húsavík, la "capitale delle balene" a 100 km di distanza, estende poi l'avventura: da lì partono tour di 3 ore alla ricerca di megattere, balenottere minori e balenottere azzurre.

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