In un momento come quello attuale, con una forte difficoltà di acceso al credito e con l'incertezza lavorativa, è ancora più importante scegliere bene prima di accendere un mutuo per non trovarsi improvvisamente a dover corrispondere delle rate insostenibili. Ecco cinque consigli utili per scegliere il miglior mutuo possibile
1) attenzione allo spread. Più basso saprà lo spread applicato dalla banca, minori saranno gli interessi da restituire sul mutuo. Il differenziale applicato dalle banche rimane fisso per tutta la durata del finanziamento, anche nel caso della surroga
2) non dimenticare il taeg (tasso iniziale + spese accessorie) esso rappresenta il tasso annuo effettivo globale e indica il costo del finanziamento già completo di spese accessorie, di perizia e d'istruttoria, previste per la sottoscrizione del mutuo. È importante perché consente di capire la convenienza del mutuo nella sua totalità. È inoltre importante accertarsi che il tasso proposto dalla banca non sia soltanto un tasso promozionale di ingresso ( e quindi previsto solo per le prime rate), ma che sia un tasso a regime, valido per tutta la durata del mutu
3) non sempre i prodotti misti sono i più convenienti. Le soluzioni miste (a metà tra il tasso variabile e quello fisso) possono nascondere delle insidie. La banca infatti di solito prevede uno spread più alto. Le principali opzioni miste sono: mutuo variabile con cap (per sottoscrive un mutuo a tasso variabile con un limite massimo per difendersi dalle fluttuazioni del mercato); mutuo a tasso misto (consente di passare da un varabile a un fisso e viceversa)
4) considera le agevolazioni prima casa. I mutui accesi per l'acquisto della prima casa godono di speciali agevolazioni, in primis, la detrazioni irpef del 19% sugli interessi passivi del mutuo
5) evita di chiedere ulteriori prestiti al momento di valutare se concere o meno un mutuo, la banca valuta attentamente la situazione reddituale di ogni richiedente. Aver chiesto un finanziamento previo al mutuo non è una buona carta di presentazione, perché l'isituto di credito potrebbe avere dubbi sulla capacità di restituire entrambi. È importante sapere che la banca non prende in considerazione i redditi percepiti non ufficiali, come le entrate derivanti dai canoni di locazione non registrati e i contratti di lavoro atipici
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