Anche nel 2013 è continuato il calo delle compravendite, anche se a un tasso più contenuto rispetto all'anno precedente. Anche i prezzi si sono adeguati, ma la prova del repricing non è finita e si aspettano ulteriori ribassi nel 2014
Le compravendite
Se l'anno scorso i cali a due cifre hanno fatto parlato alcuni analisti di scoppio di una bolla immobiliare, la riduzione nel calo delle compravendite ha fatto parlare troppo frettolosamente e prematuramente di una ripresa
L'anno al contrario è cominciato con un vero e proprio tonfo (-13,8%) rispetto al già pessimo analogo periodo dello scorso anno, il peggior trimestre degli ultimi anni. Nel secondo trimestre, la transazioni nel residenziale sono calate del 7,7%, attestandosi al 5,1% nel terzo trimestre. Ancora non si sa quali saranno i dati dell'ultimo trimestre, che saranno resi disponibili a metà febbraio, però è plausibile che anche nel 2013 si resterà sotto le 500mila transazioni
L'unico segnale incoraggiante riguarda l'andamento del settore in alcune delle grandi città, come Roma (0,6%), Milano (+9,4%) e Bologna (+16,3%)
I prezzi
Per attirare un acquirente restio a comprare per l'incertezza economica e le difficoltà di accesso al credito, i proprietari hanno deciso, quest'anno più che lo scorso anno, di puntare sulla carta del repricing. Ecco infatti le analisi sui prezzi di vendita secondo gli indici di idealista.it relativi al secondo e terzo trimestre dell'anno. E secondo l'ultimo rapporto ocse, il 2013 si chiude con una caduta dei prezzi pari al 5,5%, con una brusca accelerazione proprio nell'ultimo trimestre
La tendenza al repricing dovrebbe continuare anche nel prossimo anno. Anche perché gli acquirenti si dimostrano pronti a comprare casa se i prezzi scenderanno
27 Commenti:
Sembra, stando alle parole di questo articolo, che i prezzi siano crollati in maniera vertiginosa. Non mi pare sia così. almeno non è così per quegli immobili che presentano contenuti di qualità. certo che non si può pretendere di vendere un usato da ristrutturare al prezzo del nuovo, che oltretutto presenta vantaggi energetici non indifferenti, così come le ciofeche invendibili sono state, sono e saranno sempre più riprezzate per poterle vendere.
Sono d'accordo con mario. Le brutte case, magari anche mal costruite, oppure i posti/quartieri orrendi senza alcuna futura prospettiva e carenti di servizi, logistica, ecc. Sono e saranno invendibili o solo con fortissimi cali economici. È evidente, finita la febbre del mattone, la grande abbuffata chi ha acquistato tanto per fare si ritrova in mano un cerino acceso che però si sta spegnendo (bruciato!). Chi invece ha ben scelto e ben acquistato ora può vendere (se vuole) certo con difficoltà ma con buone possibilità di farlo senza eccessivi deprezzamenti. Però il gioco deve valere la candela. L'immobile deve avere delle valenze e pure.....un prezzo purtroppo "adeguato". Quindi se è vero che non tutti possono essere proprietari di casa (oggi non è più come ieri) è anche vero che non tutte le case sono vendibili (salvo svenderle del tutto e/o regalarle)
I prezzi calano , ma la vera questione è il sistema economico
Fermo, le industrie che chiudono o non producono posti di lavoro.
Il mercato immobiliare sembra aver fatto il suo tempo, certamente
Le nuove generazioni non avranno risorse necessarie per l'acquisto della
Casa.
Sarà anche certo che le nuove generazioni non avranno intenzione di comprarsi casa semplicemente per il fatto che non ha alcun senso investire centinaia di migliaia di euro per comprare casa in una città dove non esistono prospettive lavorative.
Il mercato immobiliare ha fatto il suo tempo nel senso che è stato un mezzo nelle mani delle banche e costruttori che ha permesso loro di svuotare le tasche della gente facendole indebitare per decenni rendendole schiave, e nel frattempo costringere le aziende a chiudere i battenti e a riaprire all'estero ed i giovani ad andarsene per vivere dignitosamente.
Chi pensa che il mercato immobiliare potrà riprendersi nel giro di qualche anno è semplicemente uno che vive fuori dal mondo
Egregio anonimo #5 mi permetto di dirti che occorre leggere per bene i grafici che si citano. Il 92 era l'inizio della crisi; il 2013 può essere il punto di ripartenza.
Signor mario, se lei si sente di dire che il 2013 e' l'anno della ripartenza, le faccio i miei complimenti per il suo ottimismo, che rispetto.
Temo che la crisi Sara' molto lunga e che la "ripresina" non ci Sara'. Il 2013 non Sara' di sicuro l'inizio della crisi, ma non Sara' nemmeno la ripresa dell'immobiliare. 30% in meno nei prossimi 5 anni, basta guardare il grafico
... anche perché per il 2014 è previsto un aumento della disoccupazione, non si capisce quindi come sia possibile pensare ad una ripresa del mercato a partire dal 2014
Sono d'accordo con mario. Le brutte case, magari anche mal costruite, oppure i posti/quartieri orrendi senza alcuna futura prospettiva e carenti di servizi, logistica, ecc. Sono e saranno invendibili o solo con fortissimi cali economici. È evidente, finita la febbre del mattone, la grande abbuffata chi ha acquistato tanto per fare si ritrova in mano un cerino acceso che però si sta spegnendo (bruciato!). Chi invece ha ben scelto e ben acquistato ora può vendere (se vuole) certo con difficoltà ma con buone possibilità di farlo senza eccessivi deprezzamenti. Però il gioco deve valere la candela. L'immobile deve avere delle valenze e pure.....un prezzo purtroppo "adeguato". Quindi se è vero che non tutti possono essere proprietari di casa (oggi non è più come ieri) è anche vero che non tutte le case sono vendibili (salvo svenderle del tutto e/o regalarle)
Il sistema Italia è prossimo al collasso occupazionale....quindi in questo momento l'acquisto della casa è l'ultimo dei problemi per la maggioranza delle persone, il calo dei prezzi sarà inevitabile perchè i salari non salgono da anni ed è ovvio che le case devono seguire il potere d'acquisto non avendo le gambe per spostarsi dove ci sono i soldi....quindi acquistare ora è pura follia perchè i prezzi sono condannati a declinare ancora per molti anni (più o meno lentamente dipenderà dalle banche che per ora non hanno interesse a pignorarle)
Concordano tutti... il 2014 sarà un anno di calo dei prezzi.
Forse si venderà qualche immobile in più rispetto ai minimi dle 2013, ma il numero delel compravendite sarà talmente basso da ingrossare già il gigantesco invenduto
(Credo proprio che anche il 2015 vedrà un ulteriore ribasso dei prezzi)
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