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Come sono cambiate le nostre case dal punto di vista dell'utilizzo e delle funzioni delle singole stanze dagli anni '50 a oggi? A dare una risposta è MAN Casa, un'azienda di Roma specializzata in soluzioni d'arredo, che ha ripercorso l'evoluzione delle nostre abitazioni nell'ultimo secolo.

Nell'infografica "Ho bisogno dei miei spazi. Come sono cambiate le case degli italiani", emerge che a cambiare è stata inanzitutto la concezione stessa di "casa". Se infatti prima l'abitazione era un bene primario, parte integrante del processo di realizzazione della persona, oggi è sempre più un accessorio. I giovani di oggi sono più interessati ad avere un luogo sicuro in cui appoggiarsi che ad possedere una casa di proprietà, che, anzi, potrebbe costituire un limite alla propria possibilità di viaggiare, conoscere e spostarsi.

Ecco quindi che la casa non è più il luogo di incontro per eccellenza, ma solo un posto utile per avere un tetto sopra la testa e non morire di freddo. La realizzazione della propria identità e le relazioni sociali si svolgono altrove. 

Ambienti piccoli e multitasking

Il cambiamento nella concenzione della casa ha portato con sé anche la rivoluzione degli ambienti che non sono più spazi grandi, divisi in base alle loro funzioni, ma piccoli e adatti alle molteplici attività.

Ma la scelta di case più piccole non dipende solamente dai cambiamenti intercorsi nella società, ma anche dalla forte crisi economica del 2008. Oggi si vive in case più piccole per risparmiare denaro (per la crisi economica), fatica (per l'invecchiamento della popolazione) risorse (in virtù di una maggiore consapevolezza ed etica ambientale).

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