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Resta invariato il costo del credito alle famiglie per l’acquisto di nuove abitazioni e calano le sofferenze bancarie, soprattutto nel settore delle costruzioni. Condizioni al credito ancora favorevoli, ma attenzione ai rendimenti dei titoli di Stato: se continuano a salire i finanziamenti potrebbero costare di più. Lo dicono i dati Bankitalia illustrati nell’ultimo Bollettino Economico.

Credito alle famiglie in espansione in Europa

Stando ai dati destagionalizzati e corretti, nel secondo trimestre 2018 l’espansione del credito alle famiglie in Europa è proseguita (3,4 per cento sui tre mesi), riflettendo l’andamento dei finanziamenti in Francia, Germania e Italia; la crescita rimane invece pressoché nulla o negativa nelle altre economie. Il costo dei nuovi prestiti alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è rimasto invariato (1,5 e 1,8 per cento in agosto, rispettivamente); la dispersione dei tassi di interesse tra paesi si è mantenuta su livelli contenuti.

Compravendite immobiliari in aumento nel 2018

Per quanto riguarda l’Italia, nel secondo trimestre le compravendite di abitazioni sono aumentate, recuperando il lieve calo registrato nella prima parte dell’anno; è però proseguita la flessione dei prezzi, scesi dello 0,2 per cento rispetto all’anno precedente. Sulla base del sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, condotto in luglio, la maggior parte delle agenzie immobiliari valuta stabili le condizioni della domanda. Gli operatori hanno corretto lievemente al ribasso le attese sull’andamento del mercato, che restano comunque favorevoli su un orizzonte di breve e di medio termine.

Costo del credito più caro se lo spread sale troppo

Il costo del credito alle imprese e alle famiglie rimane su valori molto bassi nel confronto storico: tuttavia tra maggio e agosto il tasso medio sui nuovi prestiti alle imprese è salito di circa dieci punti base; quello sui nuovi mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è mantenuto stabile all’1,9 per cento. L’evidenza basata sulle regolarità storiche indica che il costo del credito potrebbe risentire gradualmente di un rialzo dei rendimenti sovrani se questo si dimostrasse persistente.

Secondo le valutazioni degli intermediari italiani intervistati nell’ambito dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending Survey), nel secondo trimestre del 2018 le politiche di offerta per i prestiti, sia alle imprese sia alle famiglie, sono comunque rimaste accomodanti. Sulla base di indagini più recenti condotte in settembre presso le imprese, tuttavia, nel terzo trimestre le condizioni di accesso al credito bancario sarebbero lievemente peggiorate.

Sofferenze bancarie in calo nel 2018

Nel secondo trimestre del 2018 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è sceso all’1,5 per cento dall’1,7 del periodo precedente (fig. 34). Il rapporto è rimasto invariato per i prestiti alle famiglie (1,2 per cento) ed è diminuito per quelli alle imprese (al 2,2 per cento, dal 2,6). Il calo ha riguardato soprattutto il settore delle costruzioni.

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