Il fisco non va in vacanza. Anzi. Dal 1º luglio, infatti, arriveranno tre importanti novità che interverranno in materia di liti fiscali, scontrini telematici e fattura elettronica.
Cambi che si sovrappongono a un calendario fiscale già pieno zeppo di appuntamenti, viste le scadenze del 30 giugno (che quest’anno cade di domenica e slitta al giorno dopo). Decine di versamenti, dichiarazioni e comunicazioni alle Entrate, che potrebbero creare un caos enorme per i contribuenti e i consulenti che li assistono.
Proprio per questo, visto anche che entro il 30 giugno il Parlamento deve convertire il decreto crescita, si spera in qualche proroga inserita dai consueti ritocchi alla normativa.
Nel provvedimento saranno contenuti gli immancabili ritocchi alla normativa e – spera più di un contribuente – qualche proroga. Probabile, quindi, che si vada verso un rinvio per le 3,5 milioni di partite Iva soggette agli Isa, i nuovi indici sintetici di affidabilità che hanno preso il posto degli studi di settore.
La proroga è stata chiesta a gran voce dai commercialisti, motivando la richiesta visto che manca ancora il software che serve a calcolare le imposte in base ai nuovi indicatori (in pratica, l’applicativo che rimpiazza il vecchio Gerico). Il decreto con il rinvio al 22 luglio, tra l’altro è già in cantiere e si aspetta solamente l’ufficialità, come ha già anticipato Il Sole 24 Ore (ma riguarderebbe solo le società, le imprese e i professionisti ai quali si applicano le nuove pagelle fiscali).
Sin qui le scadenze, arrivando alle novità, invece, il canale telematico diventerà l’unico possibile per i ricorsi fiscali notificati dal 1° luglio in commissione tributaria provinciale e regionale (esclusa dunque la Cassazione).
La stessa data segna l’addio allo scontrino cartaceo per 261mila esercenti con ricavi superiori a 400mila euro all’anno. È il primo step dell’obbligo di memorizzare e inviare telematicamente i corrispettivi alle Entrate. Obbligo che dal prossimo anno coinvolgerà anche gli esercenti con ricavi più bassi.
Il 1° luglio, inoltre, entra a regime per 3,2 milioni di contribuenti la fattura elettronica, che dovrà essere emessa entro dieci giorni dall’operazione. Gli emendamenti al decreto crescita propongono di allungare questo termine a 15 giorni. Comunque, chi non lo rispetta incapperà nelle sanzioni ancora in stand-by fino al 30 giugno.
Infine, sempre il 1° luglio chi ha aderito alla rottamazione-ter dovrebbe ricevere il responso del Fisco con l’accoglimento della domanda (e il conto da pagare) o l’eventuale rifiuto. Proprio la rottamazione-ter potrebbe riaprire i battenti, consentendo ai contribuenti di aderire fino al 31 luglio.
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