Per Agcom il rimborso per le tariffe a 28 giorni non spetta solamente agli utenti che lo richiedono. Vediamo cosa cambia nella querelle delle sanzioni contro gli operatori telefonici.
Per l’Autorità, infatti, il rimborso andava riconosciuto automaticamente a tutti gli utenti. Mentre gli operatori avevano interpretato la sanzione in maniera decisamente diversa: pacchetti omaggio di vario tipo oppure i rimborsi sotto forma di storno di parte della bolletta del mese successivo, avvisando gli utenti in maniera più o meno esplicita di questa possibilità.
In ogni caso, però, sono sempre gli utenti a doversi attivare per ricevere l’uno o l’altro tipo di rimborso. A questo fa eccezione Tim, che permette la scelta diretta solo dei pacchetti omaggio mentre per i rimborsi standard rinvia alla piattaforma Conciliaweb (l’utente dovrebbe avviare insomma una conciliazione gratuita online).
Nel frattempo, gli utenti di qualsiasi operatore farebbero bene a verificare se effettivamente gli omaggi sono di interesse (spesso questi sono di valore superiore allo storno). Altrimenti, si possono chiedere i rimborsi standard dalla pagina personale sul sito dell’operatore (in caso di difficoltà, si può sempre chiamare il call center). Come detto, questa seconda possibilità è più complessa con Tim.
Quindi, gli utenti devono attivarsi in prima persona perché, nonostante l’azione di Agcom, i rimborsi difficilmente arriveranno in maniera automatica e a breve. Il consiglio dell’Autorità sta per scadere ed eventuali sanzioni (e diffide a riconoscere i rimborsi anche a chi non li ha richiesti) saranno decise quindi solo dai nuovi membri del consiglio, che il Parlamento nominerà probabilmente a settembre.
La nuova autorità dovrà anche sciogliere il nodo di come riconoscere i rimborsi agli utenti che, dopo aver subito tariffe a 28 giorni, hanno poi cambiato operatore.
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