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Novità sul fronte delle bollette a 28 giorni. Il Tar del Lazio con quattro diversi provvedimenti ha sospeso fino alla discussione sul merito l’efficacia del rimborso in natura deciso dall’Agcom a favore dei clienti di Tim, Wind Vodafone e Fastweb che erano stati oggetto di tariffazione anticipata con le bollette a 28 giorni.

Come spiegato dalla Reuters, è quanto contenuto nei provvedimenti cautelari decisi dalla magistratura amministrativa, che hanno accolto i ricorsi delle società. Il merito sarà discusso il prossimo 11 aprile.

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni aveva imposto alle quattro compagnie telefoniche di restituire ai propri abbonati i giorni, da loro guadagnati attraverso il meccanismo della fatturazione a 28 giorni che su base annua provoca l’emissione di una tredicesima fattura.

Con una nota, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha così commentato la decisione del Tar del Lazio: “Una vergogna! Una sospensione priva di qualunque fondamento ed illogica considerato che l’Agcom aveva provveduto a soddisfare la già assurda e precedente richiesta dal Tar che aveva sospeso i rimborsi in denaro adducendo che era indeterminata la somma da corrispondere. L’Authority delle Comunicazioni, sostituendo il rimborso in denaro sotto forma di posticipo della fatturazione, non solo determinava l’ammontare ma annullava anche l’altra motivazione del Tar, secondo la quale il rimborso in denaro appariva in grado di incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende”.

Nel frattempo, l’Ansa ha fatto sapere che gli operatori telefonici si stanno gradualmente adeguando agli obblighi di legge sulla bolletta mensile, ovviamente senza l’aumento generalizzato dell’8,6% sospeso dall’Antitrust. Parallelamente sono però in arrivo nuove tariffe.

A quanto si apprende la prima a uniformarsi alla tariffazione mensile (e non più a 28 giorni) stabilita da una legge del Parlamento approvata a dicembre scorso è stata Tre, che fin dal 24 marzo si è messa in regola, mentre Wind, che fa parte dello stesso gruppo, provvederà dal 5 aprile, ultimo giorno utile: per tutto il mese di aprile, comunque, i circa 10 milioni di utenti di WindTre non subiranno alcun aumento.

Fastweb si è adeguata alla bolletta mensile per le offerte mobili ricaricabili e, dal 5 aprile, provvederà per quelle del fisso e del mobile in abbonamento. Novità sono però in arrivo sul fronte dell’offerta commerciale, con le nuove tariffe annunciate sul sito dell’azienda: si tratta di una semplificazione che prevede, sulla carta, degli aumenti sul fisso-Internet di circa 5 euro, che comprendono però anche voci prima escluse come il prezzo di attivazione, il contributo aggiuntivo per il modem e l’opzione ultrafibra.

Per quanto riguarda Vodafone, che è tornata alla tariffazione mensile tenendo invariati prezzi e contenuti delle offerte, sono in arrivo due piccoli aumenti, presenti sulle pagine informative del sito aziendale e comunicati ai clienti fin dal 15 marzo, vale a dire prima delle decisioni Antitrust (a cui non sono quindi collegate) che sono state comunicate lo scorso 21 marzo: prevedono dal 10 giugno un rialzo tra 1,50 e 2 euro del canone mensile per le Sim dati (in sostanza la chiavette per tablet e Pc) sia ricaricabili che in abbonamento, e dal 10 luglio lo stesso aumento per le offerte di rete fissa.

Tim, sul proprio sito, annuncia invece che si adeguerà alla nuova tariffazione mensile dal primo aprile: fonti della società, inoltre, ricordano che “pur non condividendo il merito del provvedimento cautelare dell’Antitrust, Tim sta mettendo in campo tutte le misure necessarie per ottemperare e differenziare ulteriormente le offerte sia fisse sia mobili”.

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