Con la risposta n 377 del 18 settembre, l'Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità per le STP (società tra professionisti) di accedere al contributo a fondo perduto introdotto dal decreto rilancio.
L'Agenzia delle Entrate parte dal presupposto che la normativa del decreto rilancio che istituisce il contributo a fondo perduto per l'emergenza covid esclude dal beneficio "i professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 del 10 febbraio 1996, n. 103". Per questa ragione, secondo tanto, secondo il Fisco, ne consegue che “gli studi associati composti da tali soggetti, non acquisendo propria autonomia giuridica rispetto ai singoli soggetti, restano parimenti esclusi”.
Nella risposta, che riprende quanto già previsto dalla Circolare n 22/E/2020, l'Agenzia inoltre precisa che non sono previste sanzioni qualora si sia già usufruito del contributo e solo successivamente ai chiarimenti contenuti nella menzionata Circolare n 22/E/2020 si è venuti a conoscenza di non aver avuto un comportamento coerente con le precisazioni fornite. In tal caso sarà possibile restituire il beneficio senza incorrere in sanzioni.
A chi spetta il contributo a fondo perduto? I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Da lunedì 15 giugno è possibile richiedere il contributo a fondo perduto, introdotto con il decreto rilancio per arginare gli effetti della crisi dovuta al covid, tramite l’inoltro di una domanda all’Agenzia delle Entrate. Vediamo come fare e a chi spetta
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Draghi chiede svolta a Europa,summit straordinario Ue su M.O e competitività
La situazione in Medio Oriente, dopo l'attacco dell'Iran a Israele, è entrata nell'agenda del Consiglio europeo straordinario in programma domani e giovedì a Bruxelles. I leader si confronteranno sull'evoluzione della crisi, anche dopo la riunione in videoconferenza del G7 convocata sabato scorso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a cui hanno preso parte anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
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Nel primo trimestre di quest'anno, per la prima volta dalla fine del 2021 le banche dell'area euro hanno operato un moderato allentamento sui criteri di concessione di mutui alle famiglie: la quota netta di banche che si mosse in tal senso è stata del 6%. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua indagine trimestrale sulle dinamiche del credito bancario (Bank lending survey).
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