Il Gruppo delle sette maggiori economie mondiali è vicino a un accordo sulla tassazione delle società multinazionali, che potrebbe spianare la strada a un'intesa globale nei prossimi mesi.
Lo scrive il Financial Times spiegando che l'intesa potrebbe essere siglata già venerdì, imprimendo nuovo slancio al negoziato in sede Ocse sotto la guida del G20 sull'imposta minima globale per le imprese.
Un accordo Ocse rappresenterebbe la più grande riforma della tassazione per le aziende dell'ultimo secolo, impedirebbe alle multinazionali di spostare i loro utili in giurisdizioni con una bassa imposizione fiscale e obbligherebbe i colossi digitali Usa a pagare le tasse dove realizzano effettivamente i loro ricavi.
L'amministrazione Usa del presidente Joe Biden ha fatto molta pressione perchè il G7 trovi una consenso sulla tassa minima globale sulle imprese in modo da arrivare in qualche mese all'intesa in sede Ocse. La settimana scorsa Washington ha ridimensionato le sue ambizioni sulla tassa minima, riducendo l'aliquota dal 21% al 15% per accrescerne l'appeal globale. Inoltre ha rassicurato i partner internazionali sulla sua volontà di lasciare la giurisdizione sulla tassazione di una fetta degli utili del colossi multinazionali Usa ai Paesi dove questi realizzano il loro fatturato.
L'Italia, presidente di turno del G20, e la Germania sostengono apertamente la tassa minima, mentre Francia e Regno unito pongono l'accento sulla localizzazione delle imposte. La posizione di Londra è stata descritta come "difficile" da alcune fonti raccolte da Ft, ma nell'ultima settimana ci sarebbe stato un avvicinamento e ora un accordo in sede G7 sembra probabile. I ministri delle Finanze del gruppo si incontreranno virtualmente venerdì e il 4 e 5 giugno di persona: in quelle sedi potrebbe essere raggiunta un'intesa di massima, che poi andrebbe ratificata dai leader che si vedranno in Cornovaglia dall'11 al 13 giugno. Il piano del G7 potrebbe arrivare ai 139 Paesi che stanno negoziando nel "quadro inclusivo" Ocse.
Il G20 vorrebbe un accordo entro l'estate, ma è più probabile che l'accordo globale arrivi piuttosto a ottobre, secondo fonti diplomatiche citate da Ft.
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