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Non solo Imu e Tasi, come cambia il calendario fiscale 2019 con il decreto crescita?
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Il decreto crescita oltre a prorogare la pace fiscale fissa nuove scadenze per il calendario dei pagamenti per il 2019, tra cui Imu e Tasi. Vediamo le date da segnare in rosso.

Pace fiscale

Con la riapertura della campagna di rottamazione ter e saldo e stralcio, è stato fissato al 31 luglio anche il nuovo termine per la presentazione delle domande. Potrà aderire chi ha ricevuto la lettera del fisco tra il 2000 e il 2017. Versando le imposte o i contributi dovuti sarà possibile rimettersi in regola, senza dover pagare sanzioni e interessi.

Imu e Tasi

Il decreto crescita interviene anche sulle scadenze per il pagamento delle tasse sulla casa. Un’altra novità a effetto immediato è il differimento del termine di presentazione della dichiarazione Imu e Tasi, viene spostato infatti al 31 dicembre il termine per la dichiarazione Imu-Tasi per le variazioni intervenute nel 2018 (novità anche questa a regime).

Versamenti Isa

Era molto atteso anche il provvedimento sui versamenti Isa, considerato che erano in scadenza al 1º luglio. Alla fine, è arrivato il tanto atteso differimento per i 3,89 milioni di partite Iva soggetti alle nuove pagelle fiscali. Uno slittamento al 30 settembre di tutti i versamenti delle imposte derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dell’Irap e anche dell’Iva in scadenza tra il 30 giugno e il 30 settembre.

Redditi e Irap

Il termine per l’invio telematico del modello Redditi di società e persone fisiche e della dichiarazione Irap slitta dal 30 settembre al 30 novembre (in realtà quest’anno al 2 dicembre in quanto la nuova scadenza cadrebbe di sabato). Sostanzialmente, persone fisiche e società beneficerebbero già dal 2019 della possibilità di avere più tempo per la trasmissione online della dichiarazione all’amministrazione finanziaria.

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