Ennesima proroga per la direttiva europea in materia, i Comuni delibereranno nuove tariffe entro il 30 aprile
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Tari, novità in arrivo per le tariffe 2020
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Come si calcola la Tari per il 2020? Oltre alla superficie, il calcolo dipende dalle tariffe dei Comuni, che avranno fino al 30 aprile per deliberarne di nuove. Per il calcolo, infatti, non è stato ancora recepito il nuovo meccanismo dell’Ue. Vediamo di cosa si tratta.

Con il 2020 sarebbe dovuto scattare il nuovo meccanismo di calcolo della Tari basato sul principio indicato dall’Ue del “chi può inquina più paga”. Tuttavia, il decreto fiscale è intervenuto anche in materia di tassa sui rifiuti con una proroga ulteriore che consente agli enti locali di fissare nuove tariffe seguendo il criterio del “medio-ordinato”.

Sostanzialmente, quindi, per il calcolo continuerà a valere il modello che tiene conto delle “quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, e non sull'effettiva quantità di rifiuti prodotti fino a diversa regolamentazione disposta dall'Arera”, come sottolinea AdnKronos.

Questo significa che i Comuni, per stabilire le tariffe, sono legittimati a stabilire coefficienti, in misura inferiore ai minimi o superiori ai massimi indicati del 50%. In media la tassa è arrivata a 302 euro, con forti differenze tra i comuni: a Trapani con 550 euro medi l’anno a famiglia e Potenza con 133,38 euro.

A rivelarlo uno studio Servizio politiche territoriali della Uil, secondo cui negli ultimi 5 anni, si è registrato un incremento della Tari dell'1,6%, di cui oltre la metà è stato registrato nell'ultimo anno (+0,9%).

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