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Come essere sicuri di aver imparato dai propri errori? la risposta è contenuta in "the undercover economist"

In questa intervista a tim harford, economista e giornalista autore del bestseller "the undercover economist", scopriamo la parte creativa degli errori nel mondo degli affari e perché ci aggrappiamo a comportamenti sbagliati quando compriamo delle azioni

L'intervista è stata realizzata per credit suisse quando tim harford è stato invitato all'annuale conferenza degli investitori credit suisse in asia

Domanda: perché gli errori sono costruttivi?

Risposta. Nel mondo in cui viviamo è molto bello pensare che può andare tutto bene la prima volta. Si sa, ci si siede davanti a una scrivania, si comincia a masticare il cappuccio della penna,  si guarda il foglio di calcolo, si fanno le diverse analisi e alla fine si affonda il colpo. Non ci sono scuse per non fare le cose perbene.  Ma, ovviamente, questo è impossibile. Il mondo è incredibilmente complesso. C'è una moltitudine di prodotti e servizi diversi là fuori. Senza contare il gran numero di persone. Le cose cambiano in continuazione. È normale commettere degli errori. E così, se si sbaglia - se è impossibile fare le cose giuste la prima volta - bisogna cercare ci capire il perché e di correggere gli errori, trasformandoli in qualcosa di costruttivo. Questa è un'abilità assolutamente fondamentale nel fiorente mondo moderno

D. Quali sono gli ostacoli?

R. Il primo ostacolo da affrontare, per far sì che gli errori si trasformino in qualcosa di utile, è cominciare a pensare in modo diverso. Un esperimento che mi ha sempre affascinato è quello condotto dallo psicologo salomón ash, nel 1950. Può capitare che le persone facciano cose davvero strane o che dicano cose veramente stupide, ma solo perché lo fanno tutti gli altri... questo è chiaramente uno dei principali ostacoli per provare qualcosa di nuovo, un approccio diverso, una nuova politica, un nuovo lavoro, una nuova strategia. In realtà, è molto facile rompere l'incantesimo della conformità, una volta che si è consapevoli del fatto che è possibile. Una delle cose che ash ha fatto è stato mettere alcune persone non conformiste all'interno di un gruppo conformista. Non importava se ciò che veniva chiesto non era compreso: il semplice fatto che si trattava di qualcosa di diverso ha contribuito a rompere l'alone di conformità. E da lì si è avuto terreno più fertile per prendere decisioni. Per questo dico alle persone di andare alle riunioni e parlare di qualcosa di inconsueto, perché se si tratta qualcosa di diverso, si eleva la qualità del dibattito e ci si ritrova in un contesto nel quale ognuno si sente libero di dire ciò che pensa. E questo è di inevitabile importanza

D. Qual è l'altro ostacolo?

R. Un secondo ostacolo che impedisce di sfruttare gli errori è quello di riconoscere che qualcosa è andato storto. Come possiamo capire di aver fatto un errore? è difficile, dal momento che tendiamo sempre ad auto-giustificarci. Ed è ancora più difficile visto che nella maggior parte delle organizzazioni ci sono delle gerarchie. La gente non parla con piacere degli errori commessi. Una tecnica efficace è quella di concentrarsi sui dettagli, di capire cosa bisogna cambiare per migliorare la situazione. È necessario essere specifici, valutare con esattezza  cosa bisogna modifcare e poi posso agire di conseguenza

D. Che dire del terzo ostacolo?

R. Penso che il terzo e più importante ostacolo è rappresentato dalla nostra psicologia. Psicologi come daniel kahneman, che ha vinto il premio nobel per l'economia, hanno identificato quella che viene definita "avversione alla perdita". Quest'ultima è quell'ansia sproporzionata che si prova quando bisogna valutare le perdite contro le plusvalenze. Quello che facciamo è dividere il nostro universo tra le azioni con cui guadagnamo e le azioni con cui perdiamo. Quando stiamo perdendo rifiutiamo l'idea di fermarci, perché se ci fermiamo dobbiamo riconoscere di aver fatto un errore. Così ci aggrappiamo a queste azioni di enron o di lehman brothers, pensando che riusciremo a recuperare, ma finendo per perdere sempre di più. Di contro, quando vinciamo siamo felici di vendere. Alla luce di ciò, quel che dobbiamo costantemente chiederci è: "sono entrato in un circolo vizioso di perdite, a causa della mia avversione ad ammettere che ho fatto un errore e che dovrei fermarmi?"

Tim harford è un economista e giornalista, ha lavorato per la bbc come conduttore radiofonico e televisivo, è editorialista e autore del financial times, di cui è membro del comitato editoriale, e ha studiato all'università di oxford nel regno unito. Harford, visiting fellow presso il nuffield college di oxford, è noto soprattutto per libri e articoli di divulgazione in economia

- Ecco il video del discorso di tim harford, che ha avuto luogo il 5 maggio 2014:

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