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"I no spik inglish": il 40% dei lavoratori italiani non parla una lingua straniera
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Non siamo il fanalino d'Europa, ma non siamo certamente tra i Paesi più poliglotti. Secondo la società di risorse umane Randstad, infatti, il 40% dei professionisti italiani non conosce una seconda lingua. Una percentuale superiore a quella della media europea che si attesta al 34%.

Basandosi sui dati diffusi da Eurostat, Randstad ha pubblicato un report che svela come il 40% dei professionisti del nostro Paese non conosce una seconda lingua. Una proporzione peggiore solo alla Bulgaria (61%), Ungheria (63%) e Irlanda (73%).

I Paesi dove i lavoratori sono più restii a parlare una seconda lingua sono Irlanda (73%), Ungheria (63%), Bulgaria (61%), Spagna (49%). Mentre più avvezzi a una seconda lingua sono i lavoratori di Germania e Austria (22%), Svezia, dove solo 8 professionisti su 100 non parlano una seconda lingua, e Danimarca, solo 6 su 100.

Randstad ricorda che in un ambiente lavorativo sembra più globalizzato la capacità di sviluppare l'attività professionale in un'altra lingua è sempre più determinante per poter accedere ad un impiego. "L'inglese è un elemento indispensabile per i candidati e le imprese. Mentre la conoscenza di un'ulteriore lingua è l'elemento chiave che serve a far differenziare un lavoratore dall'altro".

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