Della cifra che verrà messa a disposizione per il "bonus" ai pensionati, 700 milioni dovrebbero essere destinati alle quattordicesime, mentre 260 andrebbero all’allineamento della no tax area a quella dei lavoratori dipendenti. Nel dettaglio, sul fronte delle quattordicesime, il 30% dell'importo disponibile servirà per aumentare l’assegno extra percepito dai pensionati che arrivano a 750 euro e il restante 70% andrà a coprire l’estensione dell’assegno a coloro che ricevono un trattamento standard compreso tra i 750 e i mille euro.
Ritiro anticipato dei lavoratori precoci
Ma il confronto tra governo e sindacati, ormai giunto alle battute finali, vede all’ordine del giorno anche altri aspetti legati alla previdenza. Ad esempio, il ritiro anticipato dei lavoratori precoci.
A tal proposito, potrebbe venire riconosciuto un bonus contributivo ai lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima dei 16 anni. La cifra a disposizione per questa misura potrebbe essere di circa 600 milioni di euro per il primo anno e garantirebbe un flusso di uscite tra i 25 e i 30mila lavoratori l’anno.
Ritiro anticipato lavoratori impegnati in attività usuranti
Sotto la lente d’ingrandimento anche la semplificazione delle regole per l’anticipo dei lavoratori impegnati in attività usuranti. Su questo fronte verrebbe eliminato l’obbligo in base al quale anche l’ultimo anno di lavoro prima della pensione deve essere “usurante” e si starebbe valutando il passaggio dal regime attuale a una partizione della vita lavorativa in due periodi minimi: 50% usurante e 50% non usurante.
Ricongiunzioni
Un altro possibile intervento è quello riguardante il cumulo gratuito di periodi contributivi effettuati su gestioni diverse. In questo caso la conferma è sul fatto che la gratuità vale per raggiungere sia i requisiti di anzianità sia quelli di vecchiaia e viene cancellato il divieto di ricongiunzione a chi ha superato i 20 anni di versamenti in una sola gestione.
2 Commenti:
SI SEGUITA AD IGNORARE QUANTO STABILITO DALLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE FORNERO E DEL DECRETO DEL GOVERNO RENZI (65/15)IN TEMA DI PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI E DELLA INCOSTITUZIONALITÀ' DEL DECRETO LEGGE RENZI-POLETTI N.65/15.QUESTO DECRETO AVEVA VANIFICATO I DIRITTI DEI PENSIONATI DERIVANTI DALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE AVEVA DICHIARATO LA ILLEGITTIMITÀ' DELLA LEGGE FORNERO SUL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE DEGLI ANNI 2012/13 (SENTENZA N.70/15).E' ORA CHE SI RISPETTINO LE LEGGI!!!
SI SEGUITA AD IGNORARE QUANTO STABILITO DALLA CORTE COSTITUZIONALE SULLA ILLEGITTIMITA' DELLA LEGGE FORNERO E DEL DECRETO DEL GOVERNO RENZI (65/15)IN TEMA DI PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI E DELLA INCOSTITUZIONALITÀ' DEL DECRETO LEGGE RENZI-POLETTI N.65/15.QUESTO DECRETO AVEVA VANIFICATO I DIRITTI DEI PENSIONATI DERIVANTI DALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE AVEVA DICHIARATO LA ILLEGITTIMITÀ' DELLA LEGGE FORNERO SUL BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE DEGLI ANNI 2012/13 (SENTENZA N.70/15).E' ORA CHE SI RISPETTINO LE LEGGI!!!
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