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10 domande chiave per sapere tutto sull'euribor

L'indice euribor è per molti italiani un fattore importante della propria vita. Stiamo parlando di tutti coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, i cui bilanci familiari sono altamente suscettibili alle fluttuazioni di questo valore. Vi presentiamo 10 domande fondamentali e le relative risposte, per sapere tutto sull'euribor

1. Cos`è l'euribor?

La parola è un acronimo  e significa interbank offered rate. Rappresenta il tasso di interesse, o costo del denaro, in base a cui le banche europee si prestano i soldi a vicenda, ad una scadenza relativamente corta (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno). In base ad esso si determinano le variazioni della rata del mutuo, che si aggiorna a seconda dell'intervallo fissato da ogni cliente. In Italia questo intervallo è, in maggioranza, fissato a 3 mesi

2. Quando compare?

Nasce insieme al'euro nel 1999. Prima di quella data ogni paese europeo aveva un proprio indice di riferimento. Quello italiano era il ribor

3. Perché viene introdotto?

Per facilitare la circolazione di capitale all'interno del sistema finanziario e bancario europeo

4. Perché la maggior parte dei mutui dipendono dall'euribor?

Sebbene esistano altri indici di riferimento, per esempio l'indice bce, l'euribor è il più usato perché le stesse banche si prestano il denaro con questo indice. Inoltre è possibile seguirne l'evoluzione quotidianamente, dato che ogni giorno feriale, alle ore 11, vengono comunicati i valori quotidiani degli indici euribor (1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 1 anno)

5. Perché il valore dell'euribor fluttua?

I valori dei tassi di interesse euribor sono determinati in primo luogo dai meccanismi di domanda e offerta dei principali istituti bancari europei. Ma diversi fattori esterni influiscono sul suo andamento, come i tassi di interesse decisi dalla banca centrale europea, il prezzo del petrolio o lo stato generale dell'economia

6. Come si stabilisce la sua media mensile?

Attraverso la media ponderata dei valori quotidiani comunicati alle 11 di ogni giorno feriale. La media è ponderata perché si tengono anche in conto i volumi di scambio quotidiani

7. Quali sono i vantaggi?

Tranne che nel 2008, l'anno nero dei mutui a tasso variabile, l'euribor è sempre stato al di sotto dei tassi di interesse ufficiali. Inoltre trasferisce alla rata del mutuo i suoi ribassi, facendola scendere quando tocca l'aggiornamente stipulato (in Italia, normalmente, ogni trimestre)

8. Quali sono gli svantaggi?

Ovviamente, il contrappeso da pagare è che quandi gli indici euribor aumentano di vari punti, la rata del mutuo può crescere anche del 50%. Da luglio 2008 (5,393%) a luglio 2009 (1,412%) per alcune famiglie la rata è stata un vero incubo. Il tasso finale del mutuo, inoltre, è più caro del semplice indice euribor, a cui si aggiunge un differenziale, che rappresenta il guadagno della banca. Il differenziale può cambiare in base al rischio cliente

9. Come si calcolavano i mutui prima dell'euribor?

Prima dell'entrata dell'euro la lira italiana era una moneta sostanzialmente debole, che aveva subito diverse svalutazioni. La maggior parte dei mutui erano a tasso fisso e per una durata inferiore a quelle attuali (10-15 anni in media). Chi contraeva un mutuo a tasso variabile calcolava la rata sul ribor, generalmente molto più alto dell'euribor attuale

10. Si possono scegliere altri indici di riferimento?

È poco comune, ma alcune banche offrono Como tasso di riferimento l'indice bce, ossia quello della banca centrale europea. In Italia è inoltre praticamente sconosciuta la formula che consente di contrarre un mutuo in valuta straniera (dollari o yen, solitamente), scelta che fa dipendere la rata del mutuo dalle sorti di queste valute

 

 

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3 Commenti:

3 Maggio 2011, 10:25

Non si capisce questa frase: da luglio 2008 (5,393%) a luglio 2009 (1,412%) per alcune famiglie la rata è stata un vero incubo.

3 Maggio 2011, 10:54

In reply to by anonimo (not verified)

Sì, in effetti sarebbe stato meglio indicare il tasso più basso prima e il picco massimo raggiunto poi. Invece hanno fatto il contrario: da alto a basso, probabilmente per evidenziare il grande gap che c'è stato nel giro di un anno.

20 Ottobre 2013, 9:23

Abbiamo scelto il tasso fisso , e non ho mai pianto , chi ha fatto il variabile , consigliato sempre dalle banche che su questo tasso ci marciano alla grande , si è ritrovato a pagare interessi sempre più alti , fino a chiedere le rate sulle rate . Ora mi domando , letto mi pare sul vostro giornale , come mai fuori dall'Italia comunista e piena di ladri , il tasso di un mutuo di 15 anni , tasso fisso è al 2,70% e non mi pare che le banche estere siano in fallimento . Da noi è vero che le banche devono soldi ai sinistri e ai magistrati , ma mi sembra un imbroglio da galera .

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