Gli effetti della crisi economica che sta interessando il nostro paese trovano un diretto riflesso sulla durata dei mutui richiesti. È quanto emerge dalla bussola mutui, il nuovo bollettino trimestrale gratuito frutto della collaborazione tra il comparatore mutui mutuisupermarket.it e crif
Il secondo trimestre 2012 conferma l’andamento già osservato nei passati trimestri, con una fortissima concentrazione della domanda tra le fasce di durata dai 20 ai 30 anni, che raccolgono circa un 80% delle richieste
Emerge inoltre il calo particolarmente significativo della durata 20 anni, che nel trimestre appena passato ha spiegato circa il 22% della domanda, valore nettamente inferiore rispetto al 34% delle preferenze raccolte nell’ultimo trimestre del 2011. La domanda tende quindi a preferire durate sempre più lunghe, dai 25 anni in poi, così da ridurre al massimo il peso della rata mensile sul budget familiare.
Anche gli importi seguono una traiettoria di progressiva riduzione, con la fascia tra i 100 e i 150.000 euro che raccoglie circa il 40% della domanda, con un importo medio sulla totalità delle richieste analizzate pari a circa 132.000 euro
Il calo dell’importo medio si nota chiaramente dalla percentuale di domanda raccolta per gli importi inferiori ai 100.000 euro, che nel trimestre appena passato è stata del 41%, rispetto al 32% del terzo trimestre 2011. L’andamento è specchio di una domanda che si trova a fronteggiare una situazione economica difficilmente prevedibile e con prospettive quanto mai incerte dal punto di vista occupazionale
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I primi sei mesi del 2025 segnano un deciso rimbalzo della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, con un incremento del +20% rispetto allo stesso periodo del 2024. A guidare questa ripresa, secondo il Barometro CRIF, è soprattutto il forte aumento delle surroghe (+63,2% nel primo trimestre), favorito dalla riduzione dei tassi di interesse che ha spinto molte famiglie a rinegoziare i finanziamenti in essere, preferendo formule a tasso fisso e meno onerose
2 Commenti:
Ecco il sintomo di un'economia in decadenza...
La ricchezza in mano a pochi e molti strozzati dai debiti con mutui trentennali
Sulle spalle!
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