I tassi soglia della Banca d'Italia
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Come capire se il mutuo è a tasso da usura GTRES

Quando un mutuo può considerarsi “usurario”? E quali sono i tassi antiusura correnti? La Banca d'Italia pubblica trimestralmente le rilevazioni dei tassi effettivi globali medi (TEGM) che costituiscono la base per il calcolo dei tassi "soglia", ovvero i tassi oltre i quali mutui e prestiti sono da considerarsi a tasso usurario. Ecco di seguito cosa significa mutuo a tasso di usura, quali sono i tassi effettivi globali medi rilevati nel trimestre corrente da Bankitalia e quali sono i tassi soglia di usura validi nel terzo trimestre 2023.

Quando il mutuo è a tassi da usura

Un mutuo si può considerare a tassi usurari – e quindi impugnabile in sede legale contro la banca – quando il suo tasso effettivo globale medio (TEGM) supera i livelli fissati trimestralmente da Banca d’Italia, che li rileva ai sensi della Legge 108/96. Nel calcolo del tasso, inoltre, va incluso non solo l’interesse legato alle rate del mutuo, ma anche quello di eventuali more per ritardato pagamento, penali per estinzioni anticipate, e tutte le varie ed eventuali spese. La sentenza della Corte di Cassazione n. 350/2013 ha inoltre stabilito che nel calcolo del tasso del mutuo ai fini di rilevare se sia o meno usurario vanno inclusi tutte le spese e i costi legati all’erogazione del mutuo stesso.

Mutuo a tasso da usura, che fare?

Per verificare quindi se il proprio tasso del mutuo si accordi con quello stabilito da Banca d’Italia occorre analizzare molto bene il proprio contratto, di cui occorre possedere una copia. Se in sede legale vengono accertati tassi usurari, il mutuatario ha diritto a recuperare gli interessi pagati e può essere esonerato dal pagamento di quelli futuri.

Mutui, i tassi soglia anti usura

I TEGM – spiega via Nazionale, - sono segnalati ogni tre mesi dagli intermediari alla Banca d’Italia tenendo conto delle Istruzioni per la rilevazione e dei chiarimenti forniti dal Ministero dell’Economia. I tassi segnalati, corretti per la variazione dei tassi sulle operazioni di politica monetaria, costituiscono la base per il calcolo dei tassi soglia oltre i quali gli interessi sono considerati usurari.

I tassi usurari riguardano anche i valori medi dei compensi di mediazione, aggregati in tre categorie di operazioni. Per essi la Legge n. 108/96 non stabilisce una soglia ma prevede il reato di mediazione usuraria nel caso in cui gli oneri sostenuti risultino sproporzionati rispetto all'opera di mediazione.

I tassi diffusi a fine giugno da Banca d’Italia saranno validi fino al 30 settembre 2019, e sono disponibili qui. In particolare, i tassi TEGM usurari per i mutui ipotecari a tasso fisso sono stabiliti al 10,7250% (a fronte di un valore medio del 5,38%) e al 10,7625% per i mutui ipotecari a tasso variabile (a fronte di un TEGM medio del 5,41%). La soglia per il compenso di mediazione degli agenti in caso di mutuo è fissata al 1,78%.

Per il calcolo dei tassi usurari, ai tassi soglia andrà poi applicata una maggiorazione secondo il relativo decreto ministeriale.

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