I dati Tecnocasa e MutuiOnline
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tassi ed erogazioni mutui casa 2019 GTRES

Se la domanda di mutui resta dinamica in Italia, è anche vero che nel 2019 le erogazioni in totale risultano in calo. I dati Tecnocasa e MutuiOnline.

Secondo quanto riportato nei dati Banca d’Italia relativi al terzo trimestre 2019 gli italiani hanno potuto contare su meno fondi per l’acquisti di casa (tenendo comunque conto che la stragrande maggioranza degli acquisti avviene ancora in contanti); a fine settembre 2019 risultavano infatti erogazioni di mutui casa per 10.605 milioni di euro. Rispetto allo stesso trimestre del 2018 il calo delle erogazioni registrato è stato pari al 10,2%, ovvero 1.200 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell’anno sono stati erogati oltre 33,5 mld di euro, con una variazione negativa pari all’8,3%.

“La contrazione riguardante l’erogazione di mutui che avevamo registrato nel corso del trimestre precedente si riduce, alla luce di questi dati, - commenta Renato Landoni, presidente di Kiron Partner. - Alla luce di un’attenta analisi, il forte aumento della domanda registrato a partire dal mese di settembre dovrebbe attenuare ulteriormente la perdita delle erogazioni del IV trimestre se non riportarle in territorio positivo. Se si approfondiscono nel dettaglio i dati relativi alle erogazioni di mutui in Italia scopriamo che calano del -6,6% quelle a supporto di un acquisto immobiliare (nel secondo trimestre il calo era dell’-11%). Permane invece il calo più consistente riguardante le operazioni di surroga e sostituzione con una contrazione del -37,2% (trimestre precedente -39,4%). Alla luce di questi nuovi dati possiamo affermare che il mercato dei mutui alla famiglia è stato sorretto anche in questo trimestre dalla componente di mutui per acquisto, che rappresentata il 91,8% del totale delle operazioni”.

Come si concluderà quindi l’anno? “Il mercato dei mutui alla famiglia è oggi ben strutturato, - risponde Landoni. - La proiezione di chiusura 2019 si aggira intorno ai 48-49 mld, in leggera contrazione rispetto ai 50 mld del 2018. Di contro si registra una decisa ripresa della domanda spinta soprattutto dai mutui di sostituzione e surroga che, grazie ai tassi ai minimi storici, sta riportando nuovo interesse a questa tipologia di operazioni e che vedrà già dal prossimo trimestre e per tutta la prima parte del 2020 ad un interessante crescita. Anche per i mutui a supporto delle compravendite ci si attende una ripresa, seppur più contenuta: è dal marzo del 2016 che il tasso di riferimento è pari a zero, l’impegno della Banca Centrale è stato quello di non aumentarlo e così è stato annunciato di voler fare anche per l’intero 2020. Ciò contribuisce a rasserenare i mercati e a mantenere gli indici di riferimento ai minimi storici. Tassi bassi a lungo. Visti i prezzi degli immobili ancora convenienti e l’abbassamento dei tempi di compravendita, permangono interessanti opportunità anche sul mercato immobiliare sia per chi vuole comprare a scopi abitativi sia per chi vuole comprare a titolo di investimento”.

Per quanto riguarda la scelta tra mutui a tasso fisso e variabile, a crescere secondo l’Osservatorio MutuiOnline (che dispone di dati già a chiusura del 2019), sono soprattutto i primi. Con tassi anche sotto l’1% anche per le durate più lunghe le erogazioni a tasso fisso hanno toccato a fine anno il 91,7% del totale nel quarto trimestre. Complessivamente, nel 2019 l’89,4% degli investitori ha puntato sui mutui a tasso fisso; il 9,3% sui mutui a tasso variabile.

Nel 2019 è ripresa anche l’ondata di surroghe e sostituzioni dati i tassi favorevoli: sono state il 55,6% el totale, un livello simile a quello del 60,5% raggiunto nel 2015. Cosa che ha spinto la quota di erogazioni finalizzate all’acquisto prima casa al 50,6% del totale, mostrando tuttavia un mercato solido strutturalmente, al di là della componente surroghe. La surroga ha infatti registrato una quota del 41,1% sulle erogazioni dell'anno, e nell’ultimo trimestre dell’anno ha coperto ben il 57,8% del totale.

Per quanto riguarda le durate, secondo MutuiOnline la preferita è quella ventennale, sia dal punto di vista di chi la richiede sia dal punto di vista di chi la concede. Nell’ultimo trimestre dell’anno il 38,5% ha preferito un mutuo dalla durata ventennale (rispetto al 35,8% del trimestre precedente). In totale i mutui ventennali erogati nel 2019 rappresentano il 37,7%; in seconda posizione si piazzano i mutui della durata di 30 anni (19,3%).

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