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Mutui casa, di quanto sono saliti i tassi di interesse a causa di guerra e inflazione
GTRES

L’era dei mutui superconvenienti sembra essere definitivamente avviata alla fine. Inflazione e conflitto in Ucraina hanno accelerato il ritorno dei tassi di interesse sui mutui in territorio positivo, rendendo più cari soprattutto i mutui a tasso fisso, ma c’è incertezza anche per quanto riguarda il prossimo andamento dei mutui a tasso variabile. Vediamo di quanto sono aumentati i tassi dei mutui qual è la situazione attuale in confronto a quella di qualche mese fa.

Andamento dei tassi Eurirs ed Euribor da inizio anno

Da inizio anno, i tassi di riferimento per i mutui a tasso variabile e, soprattutto, a tasso fisso hanno mostrato ampi movimenti.

Per quanto riguarda l’Euribor, riferimento per i mutui a tasso variabile, il confronto tra i tassi rilevati al 4 gennaio e al 4 maggio vede una scadenza a un mese cambiata da -0.58 a -0.54, la scadenza a tre mesi da -0.57 a -0.43, la scadenza a sei mesi da -0.54 a -0.21. Una situazione quindi in cui si resta ampiamente sotto lo zero ma in cui i mutui a tasso variabile sono stati ritoccati al rialzo, soprattutto in riferimento alla scadenza a tre mesi che è quella comunemente utilizzata per i mutui di questo tipo in Italia.

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso, i movimento al rialzo è ancora più marcato. Tra il 4 gennaio e il 4 maggio abbiamo infatti un tasso Eurirs variato da  0.34 a 1.78 per la scadenza a dieci anni; da 0.53 a 1.89 per la scadenza a 15 anni; da 0.59 a 1.78 per la scadenza a 20 anni; da 0.57 a 1.62 per la scadenza a 25 anni; da 0.53 a 147 per la scadenza a 30 anni.

Ulteriori ritocchi al rialzo sono dovuti agli aggiustamenti degli spread bancari e sono attesi durante l’anno qualora, come è probabile, la Bce dovesse decidere di alzare i tassi di interesse.

Rate del mutuo in aumento

Da idealista/mutui affermano che tutte le banche hanno alzato gli spread, alcune anche raddoppiandoli, altre di circa il 50 per cento. In media, secondo l'intermediario ipotecario idealista, "possiamo dire che all'inizio dell'anno si potevano ottenere mutui a tasso fisso nell'ambito dello 0,80%-1% e che ora sono all'1,50%-2%".

I titolari di mutui dovranno quindi pagare più interessi sui prestiti per finanziare l'acquisto di una casa. Tralasciando i costi che il cliente deve assumersi (come la perizia dell'immobile o le tasse legate all'operazione di vendita), il costo aggiuntivo dovuto all'aumento degli interessi, secondo il Codacons, si avvicina ai 9.000 euro annui.

Va ricordato che più lunga è la durata per del prestito, maggiore è l'interesse che il consumatore deve assumersi. Pertanto, l'impatto del rialzo dei tassi di interesse è maggiore nei mutui a 30 anni rispetto a quelli sottoscritti a 10 o 20 anni.

Particolarmente colpiti saranno i giovani, poiché sono più propensi a richiedere termini di finanziamento più lunghi rispetto ai consumatori di altre fasce di età. Peraltro, i mutui concessi agli under 36 potrebbero riscontrare uno stop, secondo Facile.it.

 


 

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