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Da tunisi, dove si trovava per il suo primo viaggio ufficiale, il presidente del consiglio Matteo renzi ha parlato di "un importante passo avanti sulla legge elettorale". È stata infatti raggiunta l'intesa sull'italicum tra il partito democratico e forza Italia, ma non senza disappunto di silvio berlusconi. Vediamo cosa è successo

L'italicum varrà solo per la camera e non per il senato. Berlusconi ha dato il via libera senza nascondere però il suo malumore. Il pd ha ritirato tutti gli emendamenti non compresi nell'accordo con forza Italia, tranne quello sulle parità di genere, per consentire un percorso più spedito a montecitorio, dove l'italicum sarà licenziato venerdì

E sembra proprio che per convincere il leader di forza Italia a dare il suo via libera, gianni letta gli abbia detto che poiché venerdì verrebbe approvata in ogni caso una nuova legge elettorale collegata alla riforma del senato, meglio esserci che tirarsi fuori; considerando poi che con l'emendamento d'attorre si potrebbe votare lo stesso anche se con due sistemi elettorali diversi, l'italicum per la camera e il consultellum (ovvero il proporzionale puro) per il senato. Soluzione che non piace ad alcuni esponenti del pd, come pippo civati, secondo il quale il mezzo italicum è un super pasticcio

Attraverso una nota berlusconi ha fatto sapere: "prendiamo atto con grave disappunto della difficoltà del presidente del consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. Come ulteriore atto di collaborazione, nell'interesse del paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell'assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l'efficacia alla sola camera dei deputati, accettando lo spirito dell'emendamento 2.3"

Parole a cui renzi ha così risposto: "vorrei far notare a berlusconi e a tutti che stiamo realizzando ciò che ci eravamo impegnati a fare. Le polemiche di oggi non le capisco. Vediamo se entro venerdì ci sarà legge elettorale e speriamo si chiuda dopo 20 anni la pagina delle riforme istituzionali"

L'accordo raggiunto cambia gli obiettivi che si era posto il governo renzi, ovvero avere una legge elettorale immediatamente applicabile in entrambe le camere, e va di fatto incontro al nuovo centrodestra di angelino alfano. Ma renzi ha voluto sottolineare: "il fatto che il senato abbia o meno una norma elettorale nel momento in cui abbiamo deciso di superarlo è secondario"

Parlando a radio capital il capogruppo di forza Italia, renato brunetta, ha sottolineato il disappunto del suo partito dicendo: "l'accordo era un altro, vale a dire quello di fare l'italicum camera e senato, e nel frattempo fare le riforme costituzionali tra le quali l'abolizione del senato''. Aggiungendo: "evidentemente dalle parti di renzi, dalle parti del pd si voleva avere un'assicurazione sulla vita, che non si andasse alle elezioni subito una volta approvata la riforma elettorale, quindi si avesse tempo un anno, due anni per fare le riforme e tenere in vita la legislatura"
 

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