Se è vero che per portare a termire la riforma del catasto ci vorrano cinque anni, è innegabile che l'importante è cominciare. Dopo tanti annunci, sembra che sia in dirittura d'arrivo il decreto della riforma del catasto, quello destinato a dare nuova vita alle commissioni censuarie provinciali
Fondate nel lontano 1886 e da tempo "abbandonate" le 107 commissioni censuarie provinciali -secondo quanto prevede la delega fiscale- saranno incaricate di approvare l'algoritmo sulla base del quale si determinerà il "valore patrimoniale medio" degli immobili. Secondo quanto affermato dal vicedirettore delle entrate gabriella alemanno il decreto dovrebbe essere già presentato nel consiglio dei ministri di giovedì 29 maggio
La riforma del catasto
Il progetto ambizioso di riforma del catasto riguarderà 62milioni di immobili, divisi, secondo le nuove destinazioni d'uso catastali, in "ordinari" e "speciali"
Gli immobili ordinari - che hanno un valore di circa 24miliardi- saranno stimati utlizzando il metro quadro e non più i vani, come avviene oggi e facendo riferimento a un algoritmo (quello, appunto, che elaboreranno le commissioni) che terrà conto di elementi come il valore di mercato, la localizzazione, le caratteristiche edilizie dell'immobile
Gli immobili speciali- che rappresentano 12 dei 36 miliardi del patrimonio immobiliare italiano- saranno oggetto di una "stima diretta". A rientrare in questa tipologia sono gli uffici pubblici, i capannoni industriali e i conventi
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